Marche: quel tradimento tutto a danno degli utenti

Il CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela) torna a ribadirlo: «Quell’Accordo tra la Regione Marche e gli enti gestori, in tema di servizi sociosanitari rivolti a persone con disabilità, anziani non autosufficienti, persone con demenza e soggetti con problematiche psichiatriche, si configura come un vero e proprio tradimento a danno degli utenti dei servizi, circa 15.000 persone, che dovranno sopportare maggiori oneri, con una minore qualità dei servizi»
Manifestazione ad Ancona, davanti al Consiglio Regionale delle Marche
Una manifestazione di protesta di associazioni di persone con disabilità ad Ancona, davanti al Consiglio Regionale delle Marche

«L’avvenuta approvazione per delibera dell’Accordo tra la Regione Marche e un folto gruppo di enti gestori, tra i quali l’ANCI Marche (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e il Coordinamento Regionale Cooperative Sociali, in tema di servizi sociosanitari rivolti a persone con disabilità, anziani non autosufficienti, persone con demenza e soggetti con problematiche psichiatriche, si configura come un vero e proprio tradimento a danno degli utenti dei servizi, circa 15.000 persone».
Tornano così le organizzazioni del CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela), a commentare quello che nei giorni scorsi avevano definito come uno «strappo fortissimo con le associazioni di volontariato e di tutela», dopo che, «pur tenendo aperto un Tavolo di Confronto con le varie organizzazioni locali, la Regione aveva concluso accordi con i soli gestori, sancendo di fatto la fine delle piccole comunità, puntando a inserire tante persone, con bisogni diversi, nella stessa struttura, e rilanciando di fatto l’istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti». Si tratta, lo ricordiamo, di una questione seguita ormai da molto tempo anche dal nostro giornale, ovvero sin dall’approvazione, nel 2013, delle due Delibere di Giunta Regionale n. 1011/13 e n. 1195/13, contestatissime anche ben oltre lo stesso territorio delle Marche.

«Quell’Accordo – sottolinea ancora la nota del CAT Marche – portato furtivamente con urgenza in una Giunta Straordinaria convocata dall’oggi al domani, ridisegna le modalità organizzative di molti dei servizi indicati, nonostante che in questo percorso fosse stato istituito formalmente un Tavolo di Confronto anche con le rappresentanze delle associazioni degli utenti. Non solo, proprio mentre si formulavano proposte, chiedendo chiarimenti e risposte, si definiva l’Accordo con gli enti gestori, che non riguarda solo le tariffe, ma anche gli standard dei servizi e i soggetti chiamati a finanziarli (Azienda Sanitaria Unica Regionale-ASUR, Comuni, Utenti)».

Questi, secondo il Comitato marchigiano, saranno gli effetti pratici: «La sostanziale fine delle piccole comunità nei servizi per disabili e salute mentale (ciò che è stato accettato da tutti i firmatari e anche da chi questi servizi li gestisce); l’abbassamento degli standard e della tariffa in molti dei 70 Centri Diurni per disabili (che accolgono oltre 1.000 utenti), ciò che determinerà un fortissimo abbassamento della qualità degli stessi; la sottostima di alcune tariffe nei servizi diurni e residenziali per salute mentale e anziani, i cui esiti possono essere o la riduzione del personale o l’aumento delle quote a carico degli utenti; la compensazione della bassa tariffa nei circa 3.300 posti delle residenze protette per persone anziane o con demenza, con la possibilità per gli enti gestori di aumentare le quote a carico degli utenti fino al 50% della quota prevista (da 33 euro fino a 49,50); l’aumento anche del 25% degli oneri a carico degli utenti (da 33 euro a 42,50 al giorno), in molte Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) gestite dall’ASUR; la mancata specificazione delle prestazioni alberghiere obbligatorie (circa 900 posti nelle RSA anziani)».

«È difficile – concludono dal CAT Marche – sostenere che l’entità di questi problemi possa essere estranea agli interessi dei fruitori e delle associazioni di tutela. O forse, li riguardano così tanto che per approvare provvedimenti di questo tipo era necessario appunto tenerli all’oscuro. E c’è un altro provvedimento che la Regione dovrà emanare a breve, vale a dire l’istituzione di un fondo a compensazione dei maggiori oneri a carico degli utenti. Vedremo dunque se anche in questo caso si tradirà il patto che prevede il confronto con le rappresentanze degli utenti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteriacatmarche@gmail.com.

Al CAT delle Marche (Comitato Associazioni Tutela) aderiscono:
° AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotorofica) Ascoli Piceno
° AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) Regionale
° Alzheimer Marche
° ANFFAS
(Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) Jesi
° ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione hAndicappati Trasporti) Marche
° ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Marche
° ANIEP (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti delle Persone Disabili) Ancona
° Associazione Il Mosaico
° Associazione La Crisalide

° Centro H
° Comitato Marchigiano Vita Indipendente
° Fondazione ARCA (Autismo Relazioni Cultura e Arte) di Senigallia
° Fondazione Dr. Dante Paladini di Ancona
° Gruppo Solidarietà

° Tribunale della Salute Ancona
° UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) Ancona
° UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale) Marche

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