«Verranno finalmente aggiornati entro il 31 dicembre i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e il Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili?». A chiederselo in una nota – e soprattutto a chiederlo al ministro della Salute Lorenzin e al presidente del Consiglio Renzi – sono Filomena Gallo, Marco Gentili e Maria Teresa Agati, rispettivamente segretario, co-presidente e membro di Direzione dell’Associazione Luca Coscioni.
In tal senso, viene segnalata anche un’Interrogazione Parlamentare presentata il 16 dicembre alla Camera, proprio alla stessa responsabile del Dicastero della Salute, nella quale si ricorda come «in data 2 luglio 2014, in merito alla interrogazione n. 3-00914 sull’attuazione del Patto per la salute 2014-2016, il Ministro Lorenzin» avesse affermato «che l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, attesissimo da tutti gli operatori, ma anche dalle associazioni delle famiglie, dei malati, soprattutto di malattie rare, ormai da più di dieci anni, […] avverrà entro il 31 dicembre 2014». Stessa cosa per il regolatore del Nomenclatore Tariffario per le Protesi Audiovisive – non più aggiornato dagli anni Novanta – «in attuazione dei princìpi di equità, innovazione e appropriatezza e nel rispetto degli equilibri programmatici della finanza pubblica».
Dal canto suo, ricordano poi dall’Associazione Coscioni, «il presidente del Consiglio Renzi, rispondendo a un nostro preciso appello, aveva dichiarato il 17 settembre scorso, al programma televisivo Le iene, che “il Nomenclatore sarà aggiornato entro dicembre”».
«Ora – affermano Gallo, Gentili e Agati – è il momento dei fatti e un ulteriore ritardo sarebbe vergognoso per tutte quelle persone malate e con disabilità che con le loro famiglie attendono da quindici anni un aggiornamento. Infatti, come si legge sempre nell’Interrogazione Parlamentare del 16 dicembre, “il mancato aggiornamento periodico del Nomenclatore, non essendo in linea con il costante progresso tecnologico, impedisce alle migliaia di disabili italiani l’accesso a nuovi strumenti di supporto che sicuramente potrebbero migliorare la loro qualità della vita, così come il ricorso indiscriminato all’acquisto a mezzo gare d’appalto, oltre ad impedire l’individuazione dell’ausilio adatto a soddisfare le specifiche necessità della persona, realizzerebbe una situazione di difformità assistenziale tra gli assistiti appartenenti ai bacini territoriali delle diverse stazioni appaltanti».
In conclusione viene ricordato anche il documento redatto nell’ottobre scorso, al termine del convegno Disabilità e Diritti. Aggiornare subito il Nomenclatore, promosso dalla Commissione Diritti Umani del Senato, insieme al CSR (Commissione di Studio e Ricerca Ausili Tecnici per Persone Disabili), ove si evidenziava che «il ricorso all’acquisto a mezzo gare d’appalto, che prevedono un unico modello vincitore per tutti gli assistiti appartenenti al bacino d’utenti della stazione appaltante, è “pressoché impraticabile con appropriatezza per quelle tipologie di dispositivi che devono essere scelti, anche attraverso la prova di differenti modelli, per rispondere a precise e diverse necessità dell’assistito, nell’àmbito di un programma specifico del singolo Progetto riabilitativo individuale» e costituisce quindi grave lesione dei diritti della persona con disabilità, privata in tal modo della possibilità di individuare, nella gamma di dispositivi oggi disponibili nella stessa tipologia, quello più adatto a soddisfare le sue specifiche necessità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Associazione Luca Coscioni (Valentina Stella), valentina.stella@associazionelucacoscioni.it.
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