Patente per la moto: traguardo raggiunto!

«Erano sette anni che lottavo per avere la patente speciale per moto. Finalmente, grazie alla Di.Di., potrò guidare il mio veicolo adattato, sono emozionatissimo!»: così uno dei centauri con disabilità arrivati a Roma per il primo corso di guida sulle due ruote, organizzato dall’Associazione Di.Di. - Diversamente Disabili, e finalizzato all’esame per l’ottenimento della “Patente AS”, traguardo felicemente raggiunto da tutti gli allievi
Allievo Di.Di., prima di affrontare la prova di guida tra i birilli
Uno degli allievi Di.Di. che hanno conseguito a Roma la patnete speciale per moto, a fianco della “Suzuki SV 650” multiadattata, prima di affrontare la prova tra i birilli

Il 9 e 10 gennaio si sono svolti a Roma i primi corsi di guida finalizzati all’esame per l’ottenimento della Patente Speciale per moto (Patente AS), progetto fortemente voluto dall’Associazione Di.Di. – Diversamente Disabili, ormai da parecchio tempo impegnata per facilitare l’accesso delle persone con disabilità alle due ruote, promotrice tra l’altro del Di.Di.Trophy, trofeo riservato a motociclisti artolesi, portatori di protesi o con altre disabilità, che il nostro giornale segue sin dagli inizi.
Per l’occasione, sono state fondamentali le collaborazioni dell’ACI Roma e del Centro di Guida Sicura ACI Vallelunga.

In realtà, l’avvio del progetto era già avvenuto nel novembre scorso a Varese e a Vercelli, dove si erano svolti i primi corsi di guida targati Di.Di. che avevano assegnato le prime Patenti AS. L’esordio nella Capitale si è avuto invece, come detto, nei giorni scorsi, con l’arrivo di persone provenienti da Puglia, Lazio, Liguria e Toscana, per partecipare alla due giorni di corso su una moto Suzuki SV 650 multiadattata, l’unica omologata in Italia, ideata dalla stessa ONLUS Di.Di. e realizzata da Handytech, azienda piemontese specializzata nell’allestimento di veicoli per le persone con disabilità. Grazie agli adattamenti speciali, questa moto è in grado di coprire le disabilità di entrambi gli arti inferiori e del braccio sinistro.

Emozionati, dunque, ma per nulla intimoriti, i candidati hanno avuto un’intera giornata per prendere confidenza sia con gli adattamenti del mezzo, in base alle proprie esigenze fisiche, sia con il percorso di birilli, prova dell’esame del giorno dopo, su strada e anche nel traffico locale.
Emiliano Malagoli, presidente dell’Associazione Di.Di., ha ricoperto per l’occasione la doppia veste di istruttore e allievo, dovendo anh’egli sottoporsi all’esame di guida.
A stupire è stato Alessandro, un giovane portatore di protesi al braccio sinistro, che nonostante non fosse più risalito in sella dal lontano 2008, anno del suo incidente stradale, a seguito del quale aveva subìto l’amputazione dell’arto, è riuscito a prendere subito confidenza con il mezzo e con il servocomando frizione a pulsante, sostitutivo del dispositivo a leva.
Ma nemmeno Salvatore e Giulio, portatori di protesi agli arti inferiori, hanno fatto intravvedere alcuna difficoltà: sembrava infatti non avessero mai smesso di guidare la moto.
E così, al sabato mattina, tutti si sono presentati puntuali per l’esame di guida davanti all’Ingegnere della Motorizzazione che per la prima volta nella sua carriera si è trova a dover esaminare più ragazzi con disabilità insieme.
Tutti gli allievi Di.Di. hanno passato con successo il percorso “birillato”, composto da uno slalom, una prova d’equilibrio, lo scarto dell’ostacolo e la prova di frenata. A seguire la prova su strada, tra le insidie del traffico della Capitale, sempre sotto lo sguardo attento dell’esaminatore, per verificare il comportamento e la conoscenza delle norme di circolazione. Alla fine, tutti promossi, con le congratulazioni dell’Ingegnere!

«Erano sette anni – racconta Salvatore di Ostuni (Brindisi) portatore di protesi intera alla gamba destra – che lottavo per avere la Patente AS. Finalmente grazie a Di.Di. potrò guidare la mia MV adattata, sono emozionatissimo!».
«Una grandissima soddisfazione personale – aggiunge Alessandro da Cassino (Frosinone) – perché per me riprendere la Patente AS significa ritornare ad essere indipendente. La Di.Di. deve certamente continuare il suo lavoro per poter dare la possibilità a tutti i ragazzi con disabilità di riprendere quanto più possibile una vita normale».
«Organizzazione impeccabile – è infine il commento di Giulio da Genova, portatore dello stesso tipo di protesi di Salvatore -, mi sono trovato subito a mio agio con gli altri ragazzi. In particolare trovo molto utile il corso di guida pre-esame, per poter prendere confidenza con il mezzo e con il percorso tra i birilli. Finalmente potrò guidare su strada!».
Insomma, è stato un successo indiscusso, come sottolinea un più che soddisfatto Malagoli: «In meno di due mesi dall’inizio del progetto, abbiamo dato la possibilità di riprendere la Patente AS a molti ragazzi con disabilità. Credo che non ci siano mai stati precedenti in Italia come questo. Sono orgoglioso di quello che stiamo facendo, e devo ringraziare fortemente i nostri partner, senza i quali non saremmo potuti partire con il progetto: Handytech, l’ACI Roma – con la quale stiamo per firmare un Protocollo d’Intesa per diffondere il progetto in altre sedi – il Centro di Guida Sicura ACI Vallelunga, che sarà presto sede d’esame per le Patenti AS, Honda Italia che dall’inizio ci ha fornito dei mezzi per la nostra Scuola Guida, la Motorizzazione Civile di Roma, che ha accolto con favore la nostra proposta e reso fattibile il progetto, Premier Helmet e Sparco by 8Squad, che hanno fornito rispettivamente caschi e giubbini con le protezioni da dare agli allievi».
«A questo punto – conclude il Presidente di Di.Di. – speriamo di poter ampliare il nostro raggio d’azione su tutto il territorio nazionale, ma ciò sarà fattibile solo con l’intervento economico di aziende che credono in questo progetto e che possano aiutarci a sostenere le spese di trasferta del nostro mezzo adattato e dello staff istruttori Di.Di.». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Comunicazione Di.Di. (Chiara Valentini), chiaradidue@gmail.com.

Share the Post: