«Saranno realizzati entro l’anno i percorsi tattili per ipovedenti nella stazione di Montebelluna (Treviso), sulle linee ferroviarie Padova-Calalzo e Treviso-Montebelluna. RFI, infatti, a seguito delle novità introdotte con la nuova offerta ferroviaria del trasporto regionale, che comporta cambi di treno anche in questa stazione, aveva già avviato le procedure per la posa in opera dei percorsi tattili. Sono stati così richiesti e ottenuti i finanziamenti necessari per realizzare l’intervento nel più breve tempo possibile».
Questa nota diffusa nei giorni scorsi da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), sembrerebbe dunque essere il primo frutto del sit-in di protesta promosso il 3 ottobre alla Stazione di Montebelluna dall’UICI di Treviso (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), cui aveva aderito convinta anche la FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e del quale avevamo ampiamente riferito sul nostro giornale.
La “scintilla” che aveva portato alla protesta – lo ricordiamo – era stata la disavventura vissuta in settembre da Massimo Vettoretti, presidente dell’UICI locale, letteralmente “abbandonato a se stesso” in quella medesima stazione.
Soddisfazione, quindi? Solo in parte, crediamo. Infatti, al di là della formula usata nella nota di RFI, ove si parla di «procedure già avviate», quasi a voler dire che «non servisse protestare per ottenere un tale risultato», come sottolinea Vettoretti, è sempre quest’ultimo a ricordare ancora una volta che «solo il 10 per cento delle stazioni italiane sono accessibili alle persone con disabilità e quindi, una volta risolta la situazione di Montebelluna, la nostra battaglia non si può certo fermare».
Ma c’è anche un altro “dettaglio”, non certo trascurabile, che ancora il Presidente dell’UICI di Treviso ha voluto evidenziare con forza alla stampa locale. «Se quello dei percorsi tattili – ha dichiarato infatti – è certamente un piccolo traguardo raggiunto per le persone con disabilità visiva, che dire di quanto resta da fare per tutte le persone in carrozzina e a mobilità ridotta?». «Se questo è un tentativo di “dividere il fronte” – ha aggiunto poi – non va certo bene. I nostri amici con disabilità motoria hanno protestato con noi davanti alla stazione di Montebelluna e per questo continueremo a lottare accanto a loro».
Come non condividere? E anche noi, ovviamente, continueremo la nostra “battaglia di comunicazione”, per arrivare finalmente a stazioni ferroviarie accessibili a tutte le persone con disabilità. (Stefano Borgato)
Ringraziamo Massimiliano Bellini per la collaborazione.