Ma è questo che si insegna ai giovani psichiatri?

di Consiglio Direttivo del Gruppo Asperger
«Non le sembra che queste generalizzazioni banali, parziali e violente non aiutino né le persone con autismo, né le vittime di stalking, né la comunità scientifica nazionale a migliorare se stessa?». Lo chiedono i componenti del Consiglio Direttivo di Gruppo Asperger a colei che dirige la Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa, che recentemente ha parlato di «stalking come possibile spia di un disturbo dello spettro autistico»

Viso di uomo con mano sul volto ed espressione di sconfortoCome si può leggere nel relativo comunicato stampa, prodotto in occasione di un recente convegno rivolto agli specializzandi delle Scuole Italiane di Psichiatria [e ripreso da altri organi d’informazione, N.d.R.], la professoressa Liliana Dell’Osso, che dirige la Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa e la Scuola di Specializzazione di essa, ha sostanzialmente sostenuto che l’autismo sia tra le possibili cause dello stalking*, dichiarando testualmente che «lo stalking può rappresentare una spia di un Disturbo dello Spettro Autistico Sottosoglia (DSAS) […]. Si tratta di forme lievi o ‘latenti’ di autismo, non diagnosticate in età evolutiva, perché i soggetti hanno intelligenza normale o addirittura superiore alla media, ma che possono poi emergere nell’età adulta, complicandosi con disturbi d’ansia, dell’umore, ossessivi, psicotici o borderline. I DSAS si caratterizzano per la compromissione dell’interazione sociale: chi ne è affetto non riesce a capire le intenzioni altrui, non sa decodificare, intuire, comprendere, condividere pensieri, sentimenti, emozioni e vissuti del prossimo né tantomeno rispondervi in modo appropriato. Spesso i soggetti credono erroneamente di essere ricambiati. Indipendentemente dalla presenza o meno di stalking, le difficoltà di socializzazione portano poi all’isolamento, alle fobie sociali, alla creazione di uno spazio creativo interiore e al ripiegamento in se stessi».

Ecco, dunque, cosa viene insegnato ai giovani psichiatri italiani! Che l’autismo (latente! sigh!) sia tra le possibili cause dello stalking! Ma alla professoressa Dell’Osso chiediamo: lo sa che sono proprio le persone con autismo ad essere spesso vittime di stalking, bullismo e abusi sessuali? Lo sa che gli adulti con autismo non riescono a ricevere interventi adeguati dal 99,99% delle strutture psichiatriche nel nostro Paese? E, più semplicemente, quante persone con autismo conosce la professoressa Dell’Osso? Non le sembra che queste generalizzazioni banali, parziali e violente non aiutino proprio nessuno, né le persone con autismo né le vittime di stalking e nemmeno la comunità scientifica nazionale a migliorare se stessa?

*Con il termine “stalking” si intende una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo, i quali affliggono un’altra persona, perseguitandola, generandole stati di paura e ansia e arrivando persino a comprometterne lo svolgimento della normale vitaquotidiana.

Ringraziamo Sandro Paramatti per la segnalazione.

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