Già da qualche tempo il nostro giornale sottolinea tutti i rischi che potrebbero derivare per il diritto allo studio delle persone con disabilità dall’entrata in vigore della Legge 56/14 (Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni), la cosiddetta “Legge Delrio”, che modificherà notevolmente l’assetto istituzionale.
Sulla questione arriva ora la presa di posizione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), alla quale, come annota il presidente Vincenzo Falabella, «giungono segnali di allarme da molti territori circa l’assenza di definizione di quale sia la destinazione della competenza riguardante l’assegnazione degli assistenti educativi e della comunicazione agli studenti con disabilità, se sia cioè in capo alle Regioni, ai Comuni o alle nuove Città Metropolitane».
«Il diritto allo studio e a un’efficace inclusione scolastica – si legge in tal senso nella nota della Federazione – non sono garantiti solo dagli insegnanti di sostegno o dall’attenzione nella predisposizione di percorsi personalizzati, ma, in molti casi, anche dalla presenza di assistenti educativi e della comunicazione (AEC). Il loro supporto è essenziale soprattutto nel caso di alunni sordi, non vedenti o ipovedenti o con pluriminorazioni. Il loro ruolo è espressamente previsto dalla Legge Quadro 104/92, mentre il Decreto Legislativo 112/98 (articolo 139, comma 1 c) aveva attribuito alle Province la competenza per la loro assegnazione. La “Legge Delrio”, però, pur nell’intento di perseguire principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, ha soppresso le Province e ne ha redistribuito le principali competenze istituzionali, ma quelle relative agli assistenti educativi e alla comunicazione rimangono piuttosto indeterminate, causando un notevole disorientamento e un rischio per il diritto allo studio delle persone con disabilità».
«A questo punto – si chiede con preoccupazione la FISH, in modo tutt’altro che sottinteso – non è che la tendenza sia orientata verso la soppressione di quella competenza e conseguentemente verso l’eliminazione delle figure degli assistenti educativi e della comunicazione?».
«Ricordiamo – preme sottolineare a Falabella – che la Sentenza 80/10 della Corte Costituzionale garantisce il diritto allo studio delle persone con disabilità senza vincoli di bilancio, riconoscendo che tutti gli strumenti e gli istituti necessari all’educazione inclusiva devono essere garantiti».
Per chiarire dunque la situazione e scongiurare i gravi rischi paventati, la FISH ha richiesto un incontro urgente con i rappresentanti del Governo, ritenendo che vi siano gli spazi politici e i tempi tecnici per un intervento dirimente e di salvaguardia dei diritti civili e in tal senso una prima risposta è già arrivata in queste ore, da parte di Gianclaudio Bressa, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che si è dichiarato disponibile a un confronto concretamente rivolto a ricercare la soluzione più adeguata, tenuto conto appunto della complessiva riforma degli Enti Locali, Città Metropolitane e Province, di fatto in vigore dal 1° gennaio scorso. Un confronto che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni in data aancora da definire. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.