Disability Studies, per una maggiore inclusione

Approccio che critica il concetto stesso di disabilità e che partendo dall’analisi delle pratiche istituzionali e sociali, intende arrivare alla rimozione delle barriere all’apprendimento e alla partecipazione, i Disability Studies stanno diffondendosi anche nel nostro Paese e saranno ora alla base del corso formativo in programma a Trento, dal 5 al 7 febbraio, a cura del Centro Studi Erickson, appuntamento in cui si parlerà innanzitutto di capacità inclusiva della scuola
Loghi di tutte le forme di disabilità, su sfondi colorati
«La disabilità – secondo Andrea Pancaldi – è l’area del sociale su cui forse c’è stato il maggiore sviluppo informativo»

Ci siamo già spesso occupati, nel nostro giornale – come si desume anche dall’elenco di testi qui a fianco citati – dei Disability Studies (letteramente “Studi sulla disabilità”), disciplina accademica di crescente impatto anche nel nostro Paese, nata in àmbito anglosassone e basata su un nuovo approccio al concetto stesso di disabilità, all’insegna di un metodo di lavoro che utilizza competenze e saperi diversi.
Un paio di anni fa, ad esempio, avevamo corredato la presentazione del manuale Disability Studies. Emancipazione, inclusione scolastica e sociale, cittadinanza, pubblicato da Erickson, con un’ampia intervista a Roberto Medeghini, uno degli Autori di quel libro, insieme a Simona D’Alessio (protagonista di un’altra nostra intervista), Angelo D. Marra, “firma” spesso presente sulle pagine del nostro giornale, Giuseppe Vadalà ed Enrico Valtellina.

È ora proprio il Centro Studi Erickson a promuovere da giovedì 5 a sabato 7 febbraio, presso la propria sede di Trento (Via del Pioppeto, 24), il Percorso per esperto in analisi della qualità inclusiva nella scuola e nei servizi, basato appunto sui Disability Studies, che avrà come responsabile scientifico il citato Medeghini e come docenti, insieme agli Autori del manuale di cui si è detto (D’Alessio, Marra, Vadalà e Valtellina), anche Fabio Bocci, Heidrun Demo e Angelo Nuzzo.

«Nel Nord Europa e negli Stati Uniti – spiegano i promotori dell’iniziativa – se ne parla da oltre quarant’anni, ma ora anche in Italia sono arrivati i Disability Studies, area di ricerca interdisciplinare che sostiene un approccio critico al linguaggio normativo e sociale della disabilità, partendo dall’analisi delle pratiche istituzionali e sociali che causano l’esclusione, fino alla rimozione delle barriere all’apprendimento e alla partecipazione».
«Oggi – sottolinea poi lo stesso Roberto Medeghini – i Disability Studies rappresentano una nuova frontiera per affrontare quel processo di cambiamento – definito integrazione scolastica – che può indicare la via per migliorare situazioni e contesti in cui vivono le persone con disabilità. È necessario andare oltre il concetto di disabilità come deficit da colmare con una serie di compensazioni ed esclusioni».

Sarà dunque proprio la Scuola, il tema principale del corso di Trento, soprattutto perché, come ricorda ancora Medeghini, «ancora oggi diverse risorse sono utilizzate per “adattare” gli studenti con disabilità alla scuola, che invece rimane sempre uguale a se stessa. Ed è proprio in situazioni come queste che i Disability Studies offrono a insegnanti, educatori e genitori conoscenze e competenze per rilevare, leggere e comprendere in quale misura i processi educativi possano essere definiti realmente inclusivi e, quindi, mettere a punto strategie efficaci per rimuovere gli ostacoli all’inclusione». (S.B.)

È disponibile nel sito del Centro Studi Erickson il programma completo del corso di formazione del 5-7 febbraio. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@erickson.it.

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