Sardegna: niente tagli sulla pelle delle persone!

Cresce la tensione in Sardegna, dopo che la Regione, nonostante gli impegni assunti meno di due mesi fa, ha annunciato tagli per 35 milioni di euro al Fondo per la Non Autosufficienza. E mentre il Comitato 16 Novembre intende dar vita il 18 febbraio a un presidio permanente di protesta, varie altre Associazioni si dichiarano pronte alla mobilitazione, chiedendo «l’immediato reintegro dei finanziamenti per i progetti personalizzati di sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie»

Dito puntato di uomo in primo pianoNon è purtroppo la prima volta – e temiamo non sarà nemmeno l’ultima – che ci càpita di dover fare retromarcia, dopo avere annunciato pubblici impegni assunti da rappresentanti istituzionali.
«Ha dato buoni frutti – avevamo scritto infatti nel dicembre scorso – l’iniziativa attuata in questi giorni in Sardegna dal Comitato 16 Novembre, cui hanno aderito altre organizzazioni dell’Isola, che aveva portato anche a un presidio di protesta di fronte all’Assessorato Regionale alla Sanità e alle Politiche Sociali di Cagliari». E invece…
Invece succede ora che in Sardegna la tensione stia quanto mai crescendo, dopo che la Regione – il cui assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali Luigi Benedetto Arru aveva assunto poco meno di due mesi fa una serie di impegni in senso opposto – ha annunciato tagli per 35 milioni di euro al Fondo per la Non Autosufficienza, nella Legge Finanziaria Regionale per il 2015 di prossima approvazione. Le Associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari si dichiarano quindi pronte alla mobilitazione e lanciano un appello al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore al Bilancio Raffaele Paci, perché vengano subito «reintegrati i finanziamenti per i progetti personalizzati di sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie».

«Non si fanno tagli sulla pelle delle persone!», si legge in una nota diffusa dall’ABC Sardegna (Associazione Bambini Cerebrolesi), a nome di varie altre organizzazioni. «Perché proprio questo succederà a breve, se i tagli saranno confermati dalla Giunta: dei 35 milioni ce ne saranno 20 in meno per i progetti personalizzati di sostegno ai sensi della Legge 162/98 e 12 in meno per i progetti del Programma Ritornare a casa [“Programma per promuovere l’uscita dagli istituti delle persone con disabilità grave”, N.d.R.]. Tutte iniziative di sostegno alla domiciliarietà, personalizzate e progettate insieme alle Istituzioni, “fiore all’occhiello” delle politiche sociali in Sardegna».
«Si tratta di tagli – prosegue la nota – che corrispondono a più di 11.000 piani, ovvero più di 11.000 persone che da un giorno all’altro si troveranno senza il sostegno, 1.900.000 ore per la Legge 162/98, più di 1.100.000 ore per i tagli al Ritornare a casa, e circa 3.200 lavoratori part-time che saranno licenziati (educatori, assistenti alla persona ecc.). Una manovra, quindi, inaccettabile e ingiustificata, perché i finanziamenti ai progetti personalizzati sono un investimento, in quanto rappresentano un forte risparmio in sanità, oltre a migliorare la qualità della vita dei diretti interessati. E anche gli Enti Locali, che concretamente si troveranno senza le risorse e dunque non potranno garantire quei servizi ai loro cittadini, si stanno mobilitando, attraverso gli appelli dei Consigli Comunali. Chiediamo dunque che vengano rispettati gli impegni presi nel dicembre scorso, a seguito della manifestazione e del presidio promosso dal Comitato 16 Novembre cui abbiamo aderito, impegni che assicuravano che non sarebbe stato tagliato nemmeno un euro ai progetti personalizzati».

A proposito del citato Comitato 16 Novembre, oltre a produrre una dura lettera aperta, rivolta al Presidente e agli Assessori della Regione Sardegna, che eosrdisce con una frase quanto mai significativa («Avete previsto in questa Finanziaria tagli folli, nonostante gli impegni scritti a non toccare un euro rispetto al 214. Che parola avete?»), il segretario del Comitato stesso, Salvatore Usala, preannuncia un presidio permanente davanti all’Assessorato Regionale alla Sanità di Cagliari, per mercoledì 18 febbraio (ore 10.30), se i fondi sociali per il 2015 non verranno mantenuti inalterati, e se anche – insieme ad ulteriori richieste – non verranno pagati ai Comuni gli arretrati relativi alla Legge 162/98 e se non verranno prodotte le tabelle per il nuovo ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).

Tornando alla nota diffusa dall’ABC Sardegna, essa si chiude sottolineando un ulteriore elemento, che rasenta il paradosso. «I preannunciati tagli – vi si legge infatti – risultano ulteriormente incomprensibili, anche perché, parallelamente, l’Assessorato Regionale alla Sanità ha dato mandato a una commissione tecnica – della quale fanno parte anche Rita Polo del Comitato dei Familiari per l’Attuazione della Legge 162/98 in Sardegna e Francesca Palmas dell’ABC Sardegna, insieme ad altri esperti del settore sanitario e sociale – che ha l’obiettivo di riqualificare i servizi previsti dal Fondo per la Non Autosufficienza Regionale, con un’analisi quantitativa e qualitativa dei servizi e anche con la sperimentazione di nuovi strumenti di valutazione del bisogno e della presa in carico globale delle persone con disabilità e non autosufficienti. Senza dimenticare che sempre la Regione ha promosso anche dei corsi di riqualificazione per OSS (Operatori Socio Sanitari) su tutto il territorio dell’Isola». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: abc@abcsardegna.org; comitato16novembre@gmail.com.

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