Siamo ipovedenti, siamo tanti, facciamoci conoscere!

L’importanza di dirlo e di parlarne, di chiedere aiuto, del bastone bianco, delle tecnologie e soprattutto di conoscere se stessi e il proprio problema: «queste riflessioni sull’ipovisione – scrive Rosa Mauro – non vogliono certo essere esaustive, anche perché dietro una facile etichetta come quella di “ipovedente”, c’è una persona, e quindi un mondo, differente. Ma chissà che leggendo queste righe, qualcun altro “faccia outing”. Siamo tanti, non è il caso di cominciare a farci conoscere?»

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Ripartono, a Sassari, i servizi per gli studenti

La Regione Sardegna ha mantenuto l’impegno assunto e così ha potuto riprendere, nella Provincia di Sassari, il servizio relativo all’assistenza educativa e al trasporto di 132 ragazzi con disabilità delle scuole superiori. Per farlo continuare però sino alla fine dell’anno scolastico, serviranno altre risorse nella Legge Finanziaria Regionale, provvedimento che su un altro versante sta già creando gravi inquietudini nell’Isola, dopo i preannunciati tagli al Fondo per la Non Autosufficienza

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La Prima Giornata Internazionale per l’Epilessia

Colpisce circa 65 milioni di persone nel mondo (circa 500.000 in Italia) ed è una delle patologie neurologiche più diffuse. Nonostante ciò, l’epilessia rimane ancora un problema relativamente sommerso, a causa degli irragionevoli pregiudizi che ad essa sono associati. «La Prima Giornata Internazionale per l’Epilessia di oggi, 9 febbraio, è l’occasione – sottolineano dalla FIE (Federazione Italiana Epilessie) – per portare fuori dall’ombra i problemi legati alla malattia»

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Certificazioni: sono vive le grida manzoniane (contro di noi)

«Il problema delle troppe certificazioni nel Lazio ai fini del sostegno scolastico – scrive Nicola Panocchia – andrebbe dimostrato non solo su dati numerici, ma anche verificando l’appropriatezza delle certificazioni. E in ogni caso, se tale problema c’è, non si può certo farlo ricadere sugli alunni con disabilità, ledendone il diritto allo studio. E invece è quanto sta proprio accadendo, facendo pensare che le grida, di manzoniana memoria, siano vive e lottino insieme a (contro di) noi»

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Autocostruzione di ausili artigianali

Tutti possono partecipare, fino al 22 marzo, al concorso denominato “Creiamo lo strumento per condividere gli strumenti”, «rivolto – come spiegano dai blog “Riabilita il Domani” e “Le Buone Prassi”, che lo hanno organizzato – a personale medico o paramedico, ma anche ai cittadini, ai familiari, ai “pazienti” e più in generale a tutti coloro che vogliono contribuire, attraverso la condivisione delle proprie soluzioni, al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità»

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Investire in welfare, investire meglio

Ovvero “Quali politiche nazionali per un welfare locale?”, titolo e sottotitolo di un incontro in programma per il 10 febbraio a Roma, che sarà anche l’occasione per presentare il recente libro “Il welfare sociale in Italia. Realtà e prospettive”, pubblicato da Cristiano Gori, Valentina Ghetti, Giselda Rusmini e Rosemarie Tidoli

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Sei anni dopo Eluana: che cosa è rimasto?

«Dopo sei anni dalla morte di Eluana Englaro – scrive Fulvio De Nigris – che cosa è rimasto? Il lavoro delle Associazioni impegnate nei propri territori a sostenere le famiglie in una lotta impari per i propri cari, una data che segna il lutto di una famiglia, una giornata che il 9 febbraio dovrebbe celebrare una condizione che coinvolge migliaia di persone e una battaglia che si è arenata per chi voleva il cosiddetto testamento biologico»

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Stati vegetativi e di minima coscienza: la presa in carico

È in programma oggi, 9 febbraio, a Roma, la conferenza conclusiva del Progetto Nazionale “Incarico: Sviluppo di un modello di integrazione socio-sanitaria nella presa in carico di persone con disordini della coscienza”, iniziativa voluta per fornire al Ministero della Salute, alle Regioni, e soprattutto ai familiari di persone in stato vegetativo e di minima coscienza una rappresentazione dettagliata sui luoghi di cura nella fase acuta, postacuta e cronica del percorso di presa in carico

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A Trieste abitare è possibile

«Intendiamo utilizzare al meglio le opportunità che vengono dalla domotica, ovvero dall’uso di tecnologie che consentano di migliorare la qualità della vita e la sicurezza in casa, per favorire la permanenza nel proprio domicilio delle persone con disabilità o comunque fragili»: lo ha dichiarato nei giorni scorsi l’assessore del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca, inaugurando a Trieste tre nuovi appartamenti “domotici”

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