«Queste competenze al momento sembrano scomparse. Non è ben chiaro se debbano essere riferite alle Regioni, ai Comuni o alle Città Metropolitane e questa incertezza sta già generando non pochi problemi di garanzia di un diritto costituzionale e causando una forte preoccupazione e disagio nelle famiglie».
Si era pronunciato così, nelle scorse settimane, Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in riferimento a un grave problema che ormai da tempo seguiamo nel nostro giornale, vale a dire le conseguenze per il diritto allo studio delle persone con disabilità derivanti dall’entrata in vigore della Legge 56/14 (Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni), la cosiddetta “Legge Delrio”, che sta notevolmente modificando l’assetto istituzionale.
«Il diritto allo studio e a un’efficace inclusione scolastica – si era letto a tal proposito in una nota della FISH di fine gennaio – non sono garantiti solo dagli insegnanti di sostegno o dall’attenzione nella predisposizione di percorsi personalizzati, ma, in molti casi, anche dalla presenza di assistenti educativi e della comunicazione (AEC). Il loro supporto è essenziale soprattutto nel caso di alunni sordi, non vedenti o ipovedenti o con pluriminorazioni. Il loro ruolo è espressamente previsto dalla Legge Quadro 104/92, mentre il Decreto Legislativo 112/98 (articolo 139, comma 1 c) aveva attribuito alle Province la competenza per la loro assegnazione. La “Legge Delrio”, però, pur nell’intento di perseguire principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, ha soppresso le Province e ne ha redistribuito le principali competenze istituzionali, ma quelle relative agli assistenti educativi e alla comunicazione rimangono piuttosto indeterminate, causando un notevole disorientamento e un rischio per il diritto allo studio delle persone con disabilità».
La stessa FISH, quindi, aveva chiesto un incontro urgente con il Governo, ottenendo una risposta positiva dal sottosegretario agli Affari Regionali Gianclaudio Bressa.
Ora, dunque, l’incontro con il sottosegretario Bressa c’è stato e insieme a Falabella vi hanno partecipato anche l’avvocato Salvatore Nocera, esperto della FISH sui temi dell’inclusione scolastica, le deputate Elena Carnevali e Micaela Campana, quest’ultima responsabile del Partito Democratico per il Welfare e il Terzo Settore e Raffaele Ciambrone della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione (Ufficio Disabilità) del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
Per l’occasione, come si legge in un comunicato, i rappresentanti della FISH hanno innanzitutto «evidenziato la preoccupazione e il disappunto delle famiglie delle persone con minorazioni della vista e dell’udito che in precedenza contavano sull’assistenza dalle Province nelle scuole di ogni ordine e grado e di alunni con altre disabilità che fruivano di tali supporti e del trasporto scolastico nelle scuole superiori», sottolineando che «la mancata esplicitazione nelle Leggi Regionali di quali avrebbero dovuto essere gli Enti assegnatari di tali competenze, erogando altresì i corrispondenti finanziamenti, sta comprimendo in molte parti d’Italia il diritto allo studio di tantissime migliaia di alunni con disabilità, i quali rischiano di rimanere – o in alcuni casi rimangono – a casa».
In tal senso, quindi, ritenendo che siano stati «violati dei livelli essenziali del diritto allo studio degli alunni con disabilità, costituzionalmente protetto», la FISH ha chiesto con nettezza al Governo, di «intervenire in sostituzione delle Regioni inadempienti». In mancanza poi di un intervento normativo, la Federazione «intende depositare presso le Procure della Repubblica delle Regioni inadempienti altrettante denunce per interruzione di pubblico servizio, in forza anche di un’ampia e consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti».
«La situazione – è stato ulteriormente evidenziato – è ancora più urgente, perché anche le Regioni che hanno provveduto, hanno ridotto i finanziamenti, con il devastante effetto che dal 1° marzo pure in esse verranno limitati i servizi di trasporto gratuito e di assistenza alla comunicazione». E questo, ad esempio, è esattamente ciò che abbiamo segnalato nei giorni scorsi per la Provincia di Sassari.
Dal canto suo, il sottosegretario Bressa ha assicurato che conferirà con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio su tale drammatica situazione, tornandone successivamente a riferire alle Associazioni presumibilmente entro la fine di questo mese di febbraio.
«Ci rassicura l’espressione di volontà del Governo e dei Parlamentari – ha commentato Falabella – di porre in sicurezza il tema della disabilità, nella fase di adempimento degli obblighi previsti dopo l’approvazione della Legge 56/14. E tuttavia, nell’attesa di una risposta, che ci si augura positiva, stiamo perfezionando gli strumenti per le eventuali azioni legali che si renderanno comunque necessarie». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.