Nell’estate del 2013, come avevamo riferito a suo tempo, erano mesi di presentazione, in Puglia, per il Progetto Qualify-Care, avviato grazie a un fondo congiunto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Regione, per il finanziamento e l’avvio sperimentale di progetti di Vita Indipendente, allo scopo di favorire – per la prima volta in questo territorio – la possibilità di autodeterminarsi, per una persona con grave disabilità, e di prendere autonomamente decisioni riguardanti la propria vita.
Oggi quell’opportunità vive una sua prosecuzione, allargandosi ulteriormente, grazie al recente Bando PR.A.A.L. (Progetti di Ambient Assisted Living), rivolto a persone di età superiore ai 65 anni, non autosufficienti, con certificazione ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della Legge 104/92.
Ma di che cosa si tratta esattamente? Lo ha chiesto per noi Francesco Diomede della Giunta Nazionale FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ad Anna Maria Candela, dirigente del Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria presso la Regione Puglia.
Che cos’è esattamente il PR.A.A.L.?
«È un bando della Regione Puglia che finanzia progetti di Vita Indipendente nell’àmbito della strategia regionale per il cosiddetto Ambient Assisted Living, ovvero per l’autonomia possibile e la qualità di vita delle persone anziane non autosufficienti nell’ambiente domestico. In tale quadro, va ricordato, la Regione Puglia è un sito pilota del progetto europeo Make it ReAAL.
Si tratta di un’iniziativa che rappresenta di fatto una prosecuzione – e un allargamento – del più imponente Progetto Qualify-Care Puglia, avviato nel 2013 e in corso di svolgimento, che sta consentendo l’attivazione e il monitoraggio di ben 280 progetti di Vita Indipendente per le persone con disabilità, dalla durata minima di almeno 24 mesi».
In termini concreti, cosa offre il Bando PR.A.A.L.?
«Un finanziamento fino a un massimo di 6.000 euro per ciascun progetto volto all’acquisto di tecnologie domotiche che migliorino la qualità della vita domestica. Le aree di interesse sono le seguenti: Easy and Safe Home Control (sistemi per la gestione semplice e sicura di applicazioni domestiche. A puro titolo esemplificativo: controllo di luci e porte o di eventuali fughe d’acqua e gas ecc.); Daily Activity Monitoring (sistemi per il monitoraggio e il controllo delle attività quotidiane)».
Chi può partecipare?
«Persone di età superiore ai 65 anni, non autosufficienti, con certificazione ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della Legge 104/92. I richiedenti il contributo economico devono dimostrare di essere adeguatamente assistiti presso il proprio domicilio e avere un contesto familiare e abitativo favorevole ad accogliere l’implementazione delle nuove tecnologie, per sperimentarle e per valutarne attivamente l’efficacia.
Tutti gli ammessi a finanziamento saranno protagonisti attivi dell’intera fase di sperimentazione, con un coinvolgimento diretto nel testare le attrezzature negli specifici contesti e nella valutazione di qualità e di soddisfazione come diretti fruitori.
In totale verranno selezionati un massimo di cento potenziali fruitori, aventi le caratteristiche sopra indicate».
Come si può accedere all’agevolazione?
«Bisogna compilare la manifestazione d’interesse scaricabile dal portale dedicato, previa registrazione al portale stesso. C’è un link diretto alle pagine web di interesse e inoltre, per assistenza, è possibile anche contattare il Centro per la Domotica Sociale più vicino al rispettivo luogo di residenza». (S.B.)
Questi sono i Centri per la Domotica Sociale della Puglia, cui fa riferimento Anna Maria Candela nella presente nota:
° Centro per l’Autonomia E-lsa ONLUS di Bari
° Centro CATA (Centro per le Autonomie e le Tecnologie) di Bitonto (Bari)
° Centro Domos di Conversano (Bari);
° CERCAT (Centro Regionale di Esposizione, Ricerca e Consulenza sugli Ausili Tecnici) di Cerignola (Foggia);
° La Nostra Famiglia di Ostuni (Brindisi)