Un mio recente articolo pubblicato su queste stesse pagine [“Che scivolone, Apple! Urge un rapido rimedio”, N.d.R.], relativo ai problemi degli aggiornamenti di IOS 8, il sistema operativo dei dispositivi Apple, ha provocato una serie di diverse reazioni che mi danno l’opportunità di ringraziare ufficialmente quanti si siano prodigati per confortarmi e fornirmi informazioni e consigli utilissimi sulle soluzioni del problema rilevato e di altri emersi successivamente, e dunque di chiarire le motivazioni del mio articolo e soprattutto a quale platea sia io che «Superando.it» intendano rivolgersi.
Il compito di chi ha un ruolo rappresentativo è di porre all’attenzione pubblica le esigenze e le problematiche della maggioranza della nostra categoria, affinché non passi il messaggio che «per ciechi e ipovedenti non ci sia alcun problema con l’accessibilità e l’usabilità delle tecnologie», e che pertanto i problemi stessi vengano sminuiti e sottovalutati.
Sappiamo fin troppo bene che così non è e che, purtroppo, c’è ancora tanto da fare. È tanto importante diffondere, sensibilizzare, e io non finisco di stupirmi di quante persone vedenti non sappiano nemmeno che noi siamo in grado di usare il PC, lo smartphone, un tablet ecc.
La corretta comunicazione di tali argomenti a livello pubblico e istituzionale è dunque fondamentale, ma altrettanto fondamentale è la pubblicazione ampia delle problematiche in strumenti come «Superando.it» (in questo caso, ma non solo). Ho avuto infatti prova diretta che quando si porta un documento a un tavolo tecnico, esso viene letto dai membri del gruppo di lavoro e da pochi altri, e le cose restano ferme per molto tempo. Mentre quando una notizia che, avrete compreso, è solo la “punta dell’iceberg”, esce su una testata di grande visibilità come «Superando.it» o come «West-info.eu», allora può accadere che qualcuno si senta punto nel vivo delle proprie competenze e il problema venga affrontato a livello generale e vada a vantaggio di tutti.
Ebbene, in questo caso è successo. La notizia, infatti, è arrivata all’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) che, sulla base del concetto che non solo il computer, ma anche gli smartphone e i tablet possono essere strumenti di inclusione lavorativa per le persone con disabilità (concetto emerso tra l’altro in un interessante intervento di IBM alla manifestazione bolognese HANDImatica 2014), intende inserire l’accessibilità di questi strumenti nelle linee guida per le postazioni di lavoro delle persone con disabilità, sia nel settore pubblico che in quello privato. Il discorso, pertanto, assume valenza generale, non limitandosi alla sola Apple.
La stessa AGID ne ha informato l’Osservatorio Nazionale dell’Accessibilità presso il Ministero del Lavoro, organismo che monitorizza l’applicazione dei principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Ma tutto ciò solo per una tastiera bluetooth che non funziona con una nuova release [versione, N.d.R.] di software? Certo che no! È ovvio che determinati esempi fanno da spunto, per affrontare una più ampia gamma di problemi.
È noto che esistono gruppi di persone non vedenti appassionate ed esperte di dispositivi Apple, come Universal Access e NvApple.it, che ringrazio ufficialmente per il loro lavoro e i contributi inviatimi. Un loro esperto, tra l’altro, ha preparato un ottimo corso audio su iPhone 5, commissionato proprio dall’ADV (Associazione Disabili Visivi) per i propri Soci.
Ritengo queste persone talmente preparate che è un peccato che non siano loro al posto dell’assistenza Apple. Io farò presente al numero nazionale della Apple sia i problemi riscontrati che le soluzioni proposte, ma certamente – va detto – non tutti gli utenti sono così bravi e “smanettoni” e se ognuno – per i propri àmbiti e per le proprie competenze – portasse la propria voce al Centro di Assistenza Apple più vicino alla propria zona, certe notizie avrebbero una visibilità più ampia, e darebbero ai responsabili dello sviluppo software un segnale importante dell’attenzione, della necessità e dell’interesse da parte nostra. Tacere, invece, rischia di far passare sotto traccia che le ultime tre release di IOS 8 hanno di fatto abbassato la soglia di attenzione nei confronti degli utenti non vedenti: è questo il vero problema!
Spero dunque di avere chiarito al meglio quale sia la “scomoda” funzione e filosofia di chi si occupa di disabilità da tecnico, come me, e di chi comunica di e sulla disabilità, come «Superando.it». Ovvero, in due parole, noi ci rivolgiamo a tutte le persone con disabilità – pure a chi non sa nemmeno cosa sia Apple – ma anche da una parte a chi vigila sui processi e i diritti, dall’altra alle aziende del settore.