«È certamente uno dei primi documenti del genere, nel nostro Paese, il Protocollo d’Intesa siglato a Vicenza, con il quale i rappresentanti dei Servizi Sanitari e quelli della Scuola hanno definito una serie di concreti impegni per un’efficace integrazione scolastica degli alunni con disturbi dello spettro autistico. L’iniziativa costituisce l’ulteriore evoluzione di un percorso comune avviato già da tempo nella Provincia berica».
Così Flavio Fogarolo, già referente provinciale per la Disabilità dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza e oggi componente del Gruppo Scuola della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), aveva raccontato, su queste stesse pagine, la sostanza del “modello vicentino” di inclusione scolastica (e oltre), ritenuto «a livello nazionale, e anche istituzionale, come un vero “fiore all’occhiello”».
Eppure, nonostante le evidenze, quel percorso virtuoso, come avevamo denunciato poco più di un mese fa, rischia paradossalmente di essere cancellato.
«È incredibile questa vicenda – avevano scritto in una nota il citato Flavio Fogarolo, insieme a Sonia Zen, presidente dell’ANGSA Veneto (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), Roberto Rusticali, presidente dell’ANGSA Vicenza, Antonella Tofano, presidente di Autismo Triveneto, Riccardo Cagnes, presidente del Comi.Vi.H. (Comitato Vicentino Handicap), Flavio Savoldi, presidente della FISH Veneto, nonché Franco Botticelli, presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia) – che sta rischiando di compromettere anni di prezioso lavoro nel nostro territorio, per garantire ai nostri figli con disabilità la migliore integrazione scolastica possibile. Ad ora, infatti, la figura del Coordinatore Provinciale per gli Alunni con Bisogni Speciali sostiene e sviluppa macro-aree di convergenza dei saperi su disturbi specifici dell’apprendimento, disturbi del comportamento, disturbi generalizzati dello sviluppo e autismo in rete con il territorio. Pur in mezzo a tante difficoltà, quindi, da molto tempo, in provincia di Vicenza, il mondo della Scuola, della Sanità e delle Associazioni hanno attivato un percorso virtuoso, fatto innanzitutto di conoscenza, collaborazione confronto diretto».
«Ebbene – continuavano i firmatari del comunicato – in genere, nel campo dell’inclusione scolastica, le famiglie protestano per denunciare disservizi, tagli o altro. Noi invece protestiamo perché tutto questo, se continuerà l’atteggiamento di chiusura della Direzione Regionale del Veneto, è destinato a finire, dal momento che quell’unico posto di referente provinciale per l’integrazione scolastica (una persona per 1.600 insegnante di sostegno!) sarà cancellato».
Un messaggio chiaro e senza mezzi termini, che verrà ripetuto con forza giovedì 12 marzo al Liceo Quadri di Vicenza (Viale Carducci, 17, ore 15-18,30), durante il seminario intitolato Dalla disabilità all’Inclusione. Scuola, servizi e associazioni: la forza organizzativa del modello vicentino, iniziativa voluta da Associazioni, Istituzioni Sanitarie e Scolastiche, proprio per dare ulteriore visibilità a quel percorso che ha finora realizzato competenze specifiche per le diverse disabilità, «auspicando che nelle pieghe della Legge di Stabilità siano rinvenute le risorse, economiche e umane, che consentano di non disperdere i risultati del nostro grande impegno, profuso negli anni». Particolarmente importante, quindi, sarà la presenza all’incontro di rappresentanti istituzionali come Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto, Achille Variati, sindaco di Vicenza e Daniela Beltrame, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto. (S.B.)
È disponibile il programma completo del seminario di Vicenza. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: angsaveneto@gmail.com.
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