Amministratori di sostegno, per regalare autonomia

Malgrado gli aspetti di flessibilità e semplicità che la caratterizzano, l’amministrazione di sostegno è una pratica ancora poco conosciuta e scarsamente utilizzata. “Volontari a sostegno” è il nome di un progetto realizzato in Lombardia, che vuole colmare il vuoto informativo e reclutare persone disposte a rivestire questo importante ruolo su base volontaria. Vediamone le caratteristiche

Persona con disabilità intellettiva insieme a un giovane amministratore di sostegnoRegalare autonomia è il dono più bello che si possa fare ad una persona. In alcune particolari situazioni di fragilità il dono dell’autonomia nasce dal sostegno, perché occorre una mano sicura, attenta e affettuosa che prenda per mano e accompagni i passi incerti di chi non ce la fa da solo.
È sostanzialmente questo il senso del Progetto Volontari a sostegno, elaborato da IncontRho e Porte Sempre Aperte, due Associazioni che si occupano di salute mentale in Lombardia, nei territori di Rho e Garbagnate Milanese, un’iniziativa finalizzata alla formazione di amministratori di sostegno.
Per chi ancora non lo sapesse, l’amministratore di sostegno è una figura introdotta oltre dieci anni fa dalla Legge 6/04, allo scopo di garantire la qualità della vita dei cittadini privi in tutto o in parte di autonomia. Suo compito è svolgere le funzioni della vita quotidiana, come pagare le bollette, gestire le risorse economiche o espletare pratiche per conto della persona assistita, non “intaccando” la possibilità di agire di quest’ultima, ma definendo l’aiuto necessario insieme ad essa.
Una differenza sostanziale rispetto all’interdizione e all’inabilitazione, provvedimenti estremi in cui tutto o quasi è nelle mani di un tutore o curatore e l’assistito ha limitate opportunità di decidere.

L’amministrazione di sostegno è tuttavia una pratica ancora poco conosciuta e scarsamente utilizzata, malgrado gli aspetti di flessibilità e semplicità che la caratterizzano. Volontari a sostegno vuole colmare il vuoto informativo e reclutare persone disposte a rivestire questo importante ruolo su base volontaria, quindi a titolo esclusivamente gratuito, fornendo loro la debita preparazione. L’iniziativa è stata accolta con favore dalla Fondazione Cariplo, che ha deciso di sostenerla con un contributo.
Nel prossimo mese di febbraio è previsto un ciclo preliminare di incontri gratuiti rivolti a tutti, senza nessun impegno se non quello di ascoltare e conoscere. Saranno invitate le famiglie che vivono l’esigenza di saperne di più, perché toccate direttamente dalla disabilità, ma anche privati cittadini che desiderino impegnarsi nel volontariato, diventando amministratori di sostegno qualificati. Sì, perché l’amministratore può essere un familiare o un amico, ma anche una qualunque persona che scelga di aiutare il prossimo mediante questa modalità.
La campagna di sensibilizzazione sul territorio sarà affidata ad un team di venti volontari delle due Associazioni promotrici. Obiettivo, creare una lista di ottanta persone disponibili, tra cui ne verranno scelte trenta che parteciperanno ai corsi di formazione tenuti da volontari, giuristi, psicologi e amministratori di sostegno già attivi. Al termine dei corsi verrà organizzato un convegno dal quale, si auspica, scaturiranno altre adesioni.

La rete dei soggetti coinvolti è il punto di forza su cui poggia l’iniziativa. Essa comprende la quasi totalità degli organismi interessati al tema dell’amministratore di sostegno per la salute mentale nel Rhodense e nel Garbagnatese, e nello specifico le Aziende Speciali Consortili Comuni Insieme, gli Uffici di Piano e Ser.Co.P. [azienda costituita dai nove Comuni del Rhodense per la gestione dei servizi socio-assistenziali, in relazione alle competenze istituzionali degli Enti Soci, N.d.R.], impegnati sul fronte dei servizi alla persona, con la collaborazione delle Associazioni Polifonie e Oltre noi… la vita.
Uomo con disabilità esamina dei documenti in biblioteca, insieme a una donnaIl contesto territoriale di riferimento comprende diciassette Comuni, con una popolazione di circa 360.000 abitanti; in pratica il perimetro d’azione degli interventi è coincidente con quello del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera Salvini e di due distretti della ASL Milano 1. Si tratta di una zona collocata tra la prima e la seconda cintura dell’area metropolitana meneghina, che negli ultimi anni – complice l’alta densità abitativa e i notevoli cambiamenti urbanistici e produttivi – ha visto aumentare i livelli di fragilità in diversi settori, tra i quali il disagio psichico (dati emersi dai Piani Sociali di Zona 2012-2015).

IncontRho e Porte Sempre Aperte sono le uniche organizzazioni in questo territorio ad avere come mission la tutela dei diritti e la promozione di attività culturali, ricreative e formative a favore di persone con disagio mentale. Esse toccano quotidianamente con mano il patrimonio intangibile ma prezioso di chi vive le dinamiche legate a queste problematiche e raccolgono i pensieri dei familiari, preoccupati per la gestione del progetto di vita dei loro congiunti che necessitano di supporto per il presente e il futuro.
La nomina di un amministratore di sostegno può essere una risposta adeguata, ma si riscontrano notevoli difficoltà, come sottolineano gli stessi responsabili dei Centri e Dipartimenti di Salute Mentale: infatti, all’aumento esponenziale del numero di richieste per un amministratore di sostegno, non corrisponde un incremento del numero di persone disponibili.
Del resto, non è certo così scontato che un familiare stretto accetti di diventare amministratore di sostegno di un congiunto e i motivi possono essere diversi: stanchezza, rapporti logorati, scelta di mantenere un rapporto affettivo senza risvolti burocratici. Basti pensare che delle 63 famiglie collegate alle due Associazioni capofila, soltanto 14 beneficiano di un amministratore di sostegno, ben 30 prevedono di adottare questa soluzione entro i prossimi due anni, mentre 5 ne avrebbero urgente bisogno, ma non trovano soggetti disponibili, se non a titolo oneroso e vivono la situazione come una vera e propria emergenza.
Per fare dunque incontrare “domanda” e “offerta”, la seconda parte del progetto sarà dedicata all’attivazione di due sportelli sperimentali di prossimità, in raccordo con i servizi territoriali e gli specialisti del settore. Questi sportelli, gestiti da volontari e un assistente sociale, svolgeranno funzioni di consulenza, informazione, formazione e monitoraggio a favore di famiglie, amministratori di sostegno e persone interessate a questa forma di volontariato.
Volontari a sostegno si concentra sul cittadino medio di buona volontà, gli trasmette le competenze necessarie per renderlo una risorsa per la comunità, facendone un volontario in grado di «amministrare con il cuore», per usare la terminologia cara a IncontRho e Porte Sempre Aperte. «Puntiamo a far conoscere la figura dell’amministratore di sostegno a un numero quanto più ampio dei cittadini – affermano i responsabili delle due organizzazioni – perché saperne di più serve alle famiglie che vivono questa esigenza, ma serve soprattutto a chiedersi quanto potremmo diventare preziosi per un amico più fragile, che forse dobbiamo ancora conoscere».

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
IncontRho (Familiari e Volontari del Rhodense per la Salute Mentale): incontrho@fastwebnet.it.
Porte Sempre Aperte
(Familiari e Volontari per la Salute Mentale): portesempreaperte@fastwebnet.it.

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