È un progetto quanto mai intelligente, quello che ha portato i vignettisti Pietro Vanessi (“normodotato”) e Tullio Boi (persona con disabilità) a pubblicare il libro Disabill Kill – citazione esplicita del celebre film di Tarantino – in cui anche il sottotitolo parla da sé: Sorridere nella disabilità: dalla A alla Z. Si tratta infatti, come spiegano gli Autori, di «un misto di satira e riflessione sui temi della disabilità, sotto un’ottica sdrammatizzata, ma sempre vigili delle diverse sensibilità».
Non ne dubitiamo certo, anche alla luce delle importanti collaborazioni di cui si sono avvalsi Vanessi e Boi, ovvero di una trentina tra i migliori disegnatori italiani, tra i quali, per citare solo i più noti, Staino, che ha elaborato una deliziosa prefazione illustrata, Bruno Bozzetto, Vincino Gallo, Mauro Biani e Danilo Maramotti.
Tutti da ricordare anche i patrocini, che raggruppano alcune tra le più note “sigle” del mondo della disabilità, tra cui la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e l’Associazione bolognese degli Amici di Luca.
Il 50% del ricavato dal libro, inoltre, andrà proprio a finanziare un progetto della FISH, volto a sostenere iniziative culturali e sociali in favore delle persone con disabilità.
Presentato per la prima volta qualche mese fa a Bologna, il libro sarà ora al centro di un incontro in programma oggi, venerdì 13 marzo, a Cagliari (Biblioteca della Mediateca del Mediterraneo-MEM, Via Mameli, ore 17.30), alla presenza di Tullio Boi. Interverranno poi Marco Espa, presidente nazionale dell’ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi), Fabio Marcello, giornalista dell’«Unione Sarda» e responsabile della comunicazione per la Società Contact e Giorgio Vidili, coordinatore di Cittadinanzattiva per Cagliari.
Un libro, quindi, certamente da non perdere, per chi ricorda, ad esempio, quanto scrisse a suo tempo il filosofo Henri Bergson, ovvero che «il comico nasce quando uomini riuniti in gruppo dirigono l’attenzione su uno di loro, facendo tacere la loro sensibilità ed esercitando solo la loro intelligenza». E a chi potrebbe obiettare: «Ma si può sorridere di fronte a un tema tanto delicato come quello della disabilità, con i problemi drammatici che ad esso sono sempre legati?», a rispondere «assolutamente sì» è Stefano Borgato, in Disabill Kill, «ma solo attraverso la riflessione e l’intelligenza, che dopo il primo impatto “simpatico”, “divertente”, aiutino a formarsi un’idea precisa su ciò di cui si sta parlando. Ed è questa la forza del sorriso, che dopo aver fatto apprezzare una vignetta divertente, fa poi riflettere a fondo su “quel che ci sta sotto”». (S.G.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Tullio Boi (tullioboi@tiscali.it).