Alberghi d’Europa dove lavorano persone con sindrome di Down

Promuovere una società accessibile e inclusiva nei confronti delle persone con sindrome di Down e nella fattispecie farlo tramite un progetto che ne migliori l’apprendimento nello svolgere specifiche mansioni lavorative nel settore alberghiero: è questo l’obiettivo del progetto internazionale “OMO” (ove “OMO” sta per “On my own… at work”), che ha per capofila l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e che in queste settimane è pienamente attivo sia in Italia che in Portogallo

Proprio nei giorni che hanno preceduto la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, è iniziata in Portogallo la prima fase sperimentale del progetto internazionale OMO (ove OMO sta per On my own… at work), che ha visto quattro giovani con sindrome di Down incominciare un tirocino all’Axis Hotéis di Porto. In Italia un analogo gruppo di giovani, tra i 21 e i 23 anni, aveva iniziato la stessa esperienza il 9 marzo, presso l’Hotel Meliá Aurelia Antica di Roma.

Giovani con sindrome di Down che lavorano in un albergo

Giovani con sindrome di Down che lavorano in un albergo

Avviato ufficialmente nel settembre dello scorso anno, il Progetto OMO – che si avvale del finanziamento della Commissione Europea, nell’àmbito del Programma Erasmus + Key Action 2 (Cooperation for Innovation and the Exchange of Good Practices – Strategic Partnerships)si protrarrà esattamente per tre anni. Capofila ne è l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e gli altri partner sono l’EDSA (European Down Syndrome Association), la Fondazione Adecco Italia, la Fundacion Adecco, l’APPT21 (Associação Portuguesa de Portadores de Trissomia 21), il Gruppo Axis Hotéis & Golfe, Sol Meliá Italia , l’Università di Bologna e quella di Roma Tre.
L’obiettivo è quello di promuovere una società accessibile e inclusiva nei confronti delle persone con sindrome di Down e attraverso questo progetto, ci si propone quindi di migliorarne il processo di apprendimento nello svolgere specifiche mansioni lavorative nel settore alberghiero.

Nel dettaglio, è prevista la creazione di strumenti educativi innovativi ideati per i tutor degli alberghi (video dimostrativi con spunti per migliorare la relazione tra il tutor e il tirocinante con sindrome di Down ), oltre a risorse formative (tascabili e interattive) per i giovani che svolgeranno uno stage in un hotel e acquisiranno conoscenze, abilità e competenze, per eseguire i compiti loro assegnati.
Verrà inoltre creata una rete europea di “hotel amici” i quali, in accordo con gli enti di formazione e di educazione professionale, ospiteranno stage ed esperienze lavorative di persone con sindrome di Down, organizzati secondo regole di un processo di qualità, che prevede, tra l’altro, l’adozione degli strumenti elaborati nell’àmbito di OMO. Gli alberghi che aderiranno a tale rete e che si impegneranno formalmente ad offrire con periodicità occasioni lavorative a persone con sindrome di Down, grazie all’applicazione di un apposito codice di condotta, riceveranno uno specifico marchio.
«In tal modo – sottolineano dall’AIPD – il Progetto OMO promuoverà l’accesso dei cittadini europei con sindrome di Down alla formazione nel settore alberghiero, attraverso la creazione di partnership durevoli tra le agenzie di formazione, come ad esempio le scuole professionali, le associazioni di persone con disabilità e il settore alberghiero». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com (Marta Rovagna).

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