Quale modo migliore per tornare a parlare della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo scorso, se non “gustando” un po’ di “eventi e sapori memor… Abili” con Tommy (Tommaso), Federico e Marco?
Qualche anno fa, infatti, questi tre giovani con sindrome di Down hanno intrapreso un grande percorso di autonomia, in primis di tipo abitativo, che li ha portati a vivere assieme in un appartamento, seguiti da un tutor, avviandoli verso la strada dell’indipendenza.
Consolidata poi quella prima fase, la loro “strada verso la libertà” è proseguita nel mondo del lavoro, con l’apertura del BENZACHI, locale che si trova in Piazza della Chiesa a Zugliano, presso Udine, e che è gestito dall’omonima Cooperativa Sociale ONLUS.
Qui Tommy, Federico e Marco lavorano al fianco di altri operatori, per deliziare i clienti con un menù dal titolo davvero simpatico, per l’appunto Eventi e sapori memor… Abili.
La ONLUS BENZACHI – va ricordato – è stata costituita da un gruppo di genitori, forti di un percorso che avevano iniziato anni prima, con una compagnia teatrale dal nome che era tutto un programma (Genitori Scatenati), nella quale avevano inserito tra gli attori anche delle persone con disabilità, con l’obiettivo principale di promuoverne la consapevolezza sulle proprie capacità, facilitandone il percorso di autostima e quello cognitivo-relazionale.
Ma come sono suddivisi i compiti nel locale di Zugliano? Tommy e Marco sono in sala a ricevere i clienti; il primo accoglie le “dame” con un inchino e il baciamano e saluta i “cavalieri” con una stretta di mano; l’altro serve ai tavoli i piatti e le bevande, sempre con candore e sorriso.
Federico, invece, è il cuoco di “Casa BENZACHI”, allievo dell’Istituto Professionale Bonaldo Stringher di Udine, e da sempre appassionato di cucina; tra le varie ricette, i suoi piatti da provare sono certamente la crostata, la panna cotta e le verdure grigliate.
Abbiamo chiesto ai tre giovani quale sia il momento più bello della loro giornata… Beh, ovviamente il lunedì, quando si dividono le mance e vanno a comprarsi le pizze preferite!
Che dire di più? Questo è il vero coronamento di un sogno nel cassetto, quello cioè di andare a vivere da soli, di rendersi autonomi e di poter lavorare, raggiungendo quel senso di libertà e serenità che dovrebbe essere di diritto.
E questo può diventare un grande messaggio per tutti: che oltre al supporto delle famiglie, c’è bisogno anche e soprattutto di un vero processo di avviamento all’indipendenza per le persone con disabilità. Grazie infatti a questi esempi concreti di autonomia nella vita e nel lavoro, ci si rende conto sempre di più che le parole e i concetti espressi in giornate di celebrazioni come quella del 21 marzo, non possono restare sulla carta, come semplici buoni propositi, ma devono trovare concrete applicazioni in un piano d’azione per lo sviluppo dell’integrazione in tutti gli àmbiti lavorativi.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: albenzachi@gmail.com.