«L’unica cosa tangibile e verificabile è il mancato rifinanziamento di leggi regionali riguardanti persone con disabilità, infanzia, famiglia, detenuti, insieme ad altri interventi sociali. Una situazione di assoluta insostenibilità, invisibile solo a quanti non si rendono conto degli effetti su migliaia di cittadini fragili, che hanno assoluta necessità di interventi e servizi sociali e sociosanitari».
Viene commentata così, dalle tante organizzazioni delle Marche che compongono la Campagna Trasparenza e diritti e il CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela), la Proposta di Bilancio approvata nei giorni scorsi dalla Giunta Regionale, che come si legge in un comunicato delle organizzazioni marchigiane, «conferma le peggiori previsioni rispetto al Bilancio 2015 riferito ai servizi sociali, portando a un sostanziale azzeramento del Fondo Sociale Regionale, con un taglio stimato in almeno 15 milioni di euro». «Né la promessa di assestamento di bilancio dopo le prossime elezioni – continuano Trasparenza e diritti e il CAT Marche – ci rassicura in alcun modo, poiché il rimando, da parte del presidente della Regione Gian Mario Spacca, a una successiva manovra del nuovo Governo Regionale è lontano dall’apparire come un atto di responsabilità, mentre appare invece come l’ennesimo tentativo di scaricare su altri le proprie responsabilità, altri che tenteranno poi di dire che la colpa non sarà la loro ma “di chi c’era prima”, oltre che del Governo Nazionale, della cui compagine quello Regionale fa parte».
Alla luce di tutto ciò, quindi, in vista dell’approvazione ormai imminente di quella Proposta di Legge, le organizzazioni si sono date appuntamento per domani, giovedì 9 aprile, presso il Consiglio Regionale di Ancona, ove verrà attuato un presidio, che manifesterà la ferma volontà di chiedere «una modifica sostanziale della Proposta di Legge della Giunta, attraverso il recupero delle quote di bilancio degli interventi che tutelano le categorie più deboli (minori, disabili, sostegno al reddito ecc.) e i fruitori dei servizi sociosanitari (domiciliari, diurni e residenziali), insieme a una radicale modifica della bozza di delibera sul cosiddetto “Fondo di Solidarietà” (trasferimenti ai Comuni) e sullo schema di convenzione riguardante i servizi sociosanitari, che se venisse approvato come in bozza, caricherebbe gli utenti di maggiori oneri oltre le rette già previste».
L’iniziativa – cui ha dato formale adesione anche la Consulta Regionale per la Disabilità delle Marche, presieduta da Roberto Zazzetti, che è anche referente della Regione per la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – non è certo sorprendente. Essa, anzi, arriva al termine di un lungo periodo di proteste nei confronti delle politiche sociali attuate dalla Giunta Regionale delle Marche, seguite passo dopo passo anche dal nostro giornale, all’insegna di una serie di ambiguità, silenzi e rinvii, che anch’essi verranno denunciati durante il presidio del 9 aprile. (S.B.)
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