«Ci pare che, nel complesso, sia proprio il Volontariato italiano a rischiare di vedere ridimensionate quelle attenzioni che ad esso dovrebbero essere riconosciute, a ragione delle decine di migliaia di organizzazioni e dei milioni di Volontari che ogni giorno fanno sentire la loro presenza radicata in tutto il Paese»: lo si legge in una nota diffusa dal CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), a commento della recente approvazione alla Camera del Disegno di Legge Delega sul Terzo Settore.
«Speriamo – aggiungono per altro dal CSVnet – che il passaggio in Senato possa precisare il lavoro della Camera, di cui abbiamo apprezzato le finalità, nonché il tentativo di perseguire il necessario cambiamento».
Nello specifico dei Centri di Servizio per il Volontariato, «auspichiamo soprattutto – dichiarano dal Coordinamento – che essi continuino ad essere governati dalle organizzazioni di volontariato e che venga riconosciuta la nostra rappresentanza nazionale in una logica di sistema; che venga inoltre garantito un meccanismo equo per il finanziamento dei Centri stessi in tutte le Regioni e da ultima, ma non certo ultima, l’uniformità regolamentare su tutto il territorio nazionale, oltre al riconoscimento della promozione delle attività di volontariato quale finalità specifica del nostro mandato».
«Dobbiamo infine constatare – conclude la nota – che non è arrivata con la necessaria chiarezza ed efficacia all’aula parlamentare l’esperienza maturata in circa vent’anni di attività e l’attesa di oltre 30.000 organizzazioni di volontariato cui quotidianamente i nostri Centri rivolgono i propri servizi». (S.G.)
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