Autismo e accertamenti: buone le intenzioni, cattivo il contesto

In un approfondimento di HandyLex.org sulle recenti iniziative dell’INPS, in àmbito di accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap per le persone con autismo, si sottolinea che « le indicazioni dell’Istituto sono destinate a scontrarsi, alla prova dei fatti, con la farraginosità e la frammentazione del sistema, con il debole intervento su questi temi del Ministero della Salute, con un frastagliato e ondivago atteggiamento delle Regioni e con diffuse disfunzioni presso molte ASL»
Giovane con autismo
Un giovane con autismo

«In poco meno di un anno l’INPS, e in particolare il Coordinamento Generale Medico Legale dell’Istituto, è intervenuto tre volte sul tema dell’accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap (Legge 104/92) per le persone con autismo»: lo scrive Carlo Giacobini nel sito HandyLex.org, di cui è direttore responsabile, introducendo un ampio e interessante approfondimento, dedicato appunto al tema degli accertamenti sulle persone con autismo e agli interventi dell’INPS in questo àmbito. «La produzione di altrettante indicazioni – prosegue Giacobini – nasce da un lato dall’effettiva difficoltà e dall’attuale inadeguatezza valutativa di una condizione patologica molto diversificata e dall’altro dall’azione propositiva di alcune Associazioni di famiglie di persone con autismo. L’assieme delle tre elaborazioni citate è certamente interessante sotto il profilo della valutazione medico-legale, ma conserva alcuni non indifferenti coni d’ombra applicativi».

Vengono quindi presi via via in esame «il primo sintetico intervento dell’INPS, mirato sostanzialmente a contenere le inutili visite di revisione, in particolare nei minori», alcune «minime indicazioni diagnostiche», l’ipotetico impatto sui futuri accertamenti e la valutazione degli atti, per sottolineare che, «letti nel loro assieme, quei tre recenti atti dell’INPS sono apprezzabili, soprattutto per lo sforzo di imprimere omogeneità valutativa e correttezza scientifica alle procedure di valutazione almeno dei disturbi dello spettro autistico, ma tale sforzo di elaborazione si innesta in un ridondante sistema di accertamento dell’invalidità e dell’handicap, con sovrapposizioni di competenze, ritardi e diseconomie, a tutto svantaggio del cittadino e a partire da un primo clamoroso paradosso: per le Commissioni ASL tutte quelle indicazioni «non sono cogenti, ovvero verranno legittimamente ignorate».
«In altre parole – conclude Giacobini – le indicazioni dell’INPS hanno sì raccolto un diffuso plauso, ma sono destinate a scontrarsi, alla prova dei fatti, con la farraginosità e la frammentazione del sistema (di cui anche l’Istituto è parte), con il debole intervento su questi temi del Ministero della Salute, con un frastagliato e ondivago atteggiamento delle Regioni e con diffuse disfunzioni presso molte ASL».

Un approfondimento, quindi, certamente degno di nota, di cui suggeriamo caldamente la consultazione ai Lettori, anche per capire come sin troppo spesso accada che documenti di buona sostanza e dalle ottime intenzioni, rischino di restare “lettera morta” in un contesto carente o confuso. Una “specialità” di cui il nostro Paese è un vero campione! (S.B.)

Ricordiamo ancora la disponibilità dell’approfondimento pubblicato in HandyLex.org, di cui si parla nella presente nota, e del quale torniamo a suggerire la consultazione ai Lettori.

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