«Anche quest’anno la prima stesura del Bilancio della Regione Lombardia prevede una riduzione delle risorse destinate al Fondo Sociale. L’anno scorso, sempre a seguito delle proteste e richieste delle organizzazioni del Terzo Settore e della Società Civile lombarda, il Fondo aveva avuto una dotazione di 70 milioni di euro, analogamente a quanto previsto a partire dal 2011 (nel 2010 erano stati 85, nel 2005 91). Quest’anno, invece, si prevede di ridurre questo fondo a 52 milioni di euro, con un taglio di 18 milioni rispetto al 2014».
Lo si legge in una nota diffusa dal Forum del Terzo Settore Lombardia, che ricorda anche la battaglia condotta lo scorso anno per riportare a 70 milioni quella dotazione, come avevamo raccontato su queste stesse pagine, riferendo poi la pressante richiesta proveniente dal Forum stesso di dare al Fondo «stabilità e certezza anche per gli anni a venire», ciò che invece non sembra proprio essere avvenuto, anzi…
«Si tratta – prosegue la nota del Forum – di una cifra che pur essendo apparentemente modesta, interviene su Bilanci Comunali già duramente messi alla prova dalla crisi delle finanze pubbliche che attanaglia il nostro Paese e gli Enti Locali in particolare. Con il Fondo Sociale Regionale, infatti, i Comuni ricevono un modesto contributo per contribuire al pagamento delle rette dei servizi socio-assistenziali e sociosanitari e per promuovere i progetti sociali in favore dei bambini, delle persone anziane, delle persone con disabilità, così come verso le tantissime persone che vivono situazioni di fragilità, aggravate dalla crisi economica e del lavoro. Senza queste risorse, dunque, i Comuni si troveranno nella necessità di rinunciare ad alcuni fra questi interventi, in un momento in cui avrebbero invece bisogno di maggiori risorse, per promuovere la qualità della vita, l’inclusione sociale e la partecipazione attiva delle tante persone che oggi sono a rischio di discriminazione ed esclusione».
Quasi logiche, a questo punto, le possibili conseguenze, come vengono elencate dall’organismo lombardo: «Alcuni Comuni alzeranno le rette degli asili nido, altri rinunceranno ai progetti di Vita Indipendente delle persone con disabilità, altri ancora ridurranno le azioni di sostegno alle famiglie con un anziano non autosufficiente oppure rinunceranno del tutto agli interventi in favore dell’integrazione degli alunni stranieri. E in ogni caso si tratterebbe di una contrazione di attività francamente non tollerabile, che spingerà ancora di più, chi potrà, a cercare risposte nel sistema sociosanitario, con un ulteriore incremento dei costi a carico del Bilancio Regionale e degli interventi non appropriati».
«Siamo sconcertati – sottolineano dal Forum – di trovarci anche quest’anno nella medesima situazione dell’anno scorso, proprio nel momento in cui i Comuni stanno concludendo la programmazione dei Piani di Zona Sociali per il prossimo triennio. E siamo anche sconcertati di trovarci nella medesima situazione dello scorso anno, nel momento in cui sono in discussione i progetti di riforma del sistema sanitario e sociosanitario, tutti accomunati dall’intenzione di promuovere l’integrazione sociosanitaria e interventi di carattere territoriale. Siamo infine sconcertati di trovarci nella medesima situazione del 2014, dopo che da diversi anni abbiamo spiegato come queste risorse, così modeste per il Bilancio Regionale, si trasformino in servizi promossi dagli Enti Locali decisivi per la qualità della vita di molte persone e della coesione sociale delle nostre comunità territoriali».
Alla luce di tutto ciò, quindi, il Forum ha inviato una lettera a tutti i Consiglieri Regionali e all’insieme delle forze politiche presenti in Consiglio, chiedendo «di prevedere, in occasione della prossima sessione di assestamento di Bilancio di innalzare le risorse a disposizione del Fondo Sociale Regionale 2015 almeno a 70 milioni di euro, oltreché di prevedere, per il triennio 2016-2018, una dotazione minima di 100 milioni di euro per il Fondo stesso, in modo da evitare di ritrovarsi ogni anno in questa deprecabile situazione». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: lombardia@forumterzosettore.it.