Come ci viene segnalato dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), un presidio davanti al Consiglio Regionale del Piemonte, con la distribuzione – presso lo stesso e anche di fronte alla sede della Giunta Regionale – di una lettera aperta/volantino, è stato promosso dalla Fondazione Promozione Sociale e sottoscritta da numerose organizzazioni – tra cui la stessa CPD – per protestare contro la presentazione, da parte della Giunta Regionale Piemonte, di un ricorso contro la Sentenza 156/15, depositata il 29 gennaio scorso dalla Seconda Sezione del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Piemonte.
Di tale provvedimento ci eravamo ampiamente occupati qualche mese fa, segnalando come esso avesse accolto il ricorso di varie organizzazioni del territorio e annullato alcune Delibere della Giunta Regionale, riaffermando in sostanza la qualità di LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) al diritto alle prestazioni domiciliari – un diritto, quindi, che non può essere negato, nemmeno con la motivazione delle ristrettezze di bilancio o delle esigenze di risanamento finanziario – e ripristinando la quota sanitaria a carico dell’ASL per il 50% del costo delle prestazioni, compreso l’onere sostenuto per l’assistenza tutelare alla persona svolta dai congiunti o da assistenti familiari privati (“badanti”). (S.B.)
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