Più di trecento volontari sono arrivati a Roma da tutta Italia per costruire il messaggio che il volontariato vuole dare al Paese, un volontariato che rivendica innanzitutto la propria identità e la propria autonomia e non solo la capacità di rispondere a bisogni sociali sempre più urgenti in questo delicato momento di crisi.
Ha avuto infatti pieno successo il primo evento dell’Autoconvocazione del Volontariato italiano – da noi presentato nei giorni scorsi – iniziativa partita il 5 dicembre dello scorso anno, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, dal Forum Nazionale del Terzo Settore, dalla Consulta del Volontariato presso il Forum stesso, dal CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), dalla ConVol (Conferenza Permanente delle Associazioni Federazioni e Reti di Volontariato), dalla Caritas Italiana e dal CNV (Centro Nazionale per il Volontariato).
Oggi il volontariato in Italia rappresenta più di 4 milioni e mezzo di cittadini ed esprime centinaia di migliaia di organizzazioni, dati, questi, assai significativi, alla luce dei quali il volontariato stesso chiede di essere riconosciuto per i suoi valori e per la sua azione. I volontari, infatti, sono presenti ovunque e nei più diversi àmbiti, che vanno dal piano educativo a quello dell’accoglienza, dall’inclusione sociale alla tutela dei diritti, dalla salvaguardia dell’ambiente, del territorio e del patrimonio artistico e culturale agli interventi di protezione civile, dall’impegno internazionale al contrasto alla povertà e all’emarginazione sociale.
Tutti temi, questi, che sono stati affrontati dagli otto gruppi di lavoro impegnati a Roma su altrettanti temi (I valori del volontariato; Volontariato e coesione sociale; Volontariato, sussidiarietà, beni comuni; Volontariato e legalità; Volontariato, comunicazione, cultura; Volontariato e globalizzazione della solidarietà; Volontariato: reti, forme di sostegno e Csv; Volontariato e generazioni), per rivendicare un ruolo preciso e chiedere di poter contribuire a giocare un ruolo anche politico, con particolare riferimento al Disegno di Legge Delega di Riforma del Terzo Settore.
Tra gli ospiti della giornata vi è stata anche Francesca Danese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma, già presidente del CESV (Centro Servizi per il Volontariato del Lazio) e vicepresidente vicario del CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), oggi sotto scorta, per le minacce ricevute dopo le cupe vicende legate ai fatti di “Mafia Capitale”.
Per l’occasione Danese ha voluto tra l’altro stimolare il volontariato «a “impicciarsi” più attivamente dei Bilanci Comunali», perché, ha dichiarato, «oggi troppi capitoli di bilancio vengono chiusi. Non dobbiamo pertanto disperdere le risorse. Occorre reagire. Prendiamo insieme posizioni chiare sul welfare. Lo sapete, anch’io vengo da questo mondo. E dopo soli due mesi sono finita sotto scorta. Questo significa che il volontariato sa guardare avanti». (S.B.)
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