Johannes Schmidl, oltre la disabilità

Direttore tecnico per oltre trent’anni dell’Officina Ortopedica INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna), avviata all’inizio degli Anni Sessanta, Johannes Schmidl, considerato il padre della protesi mioelettrica, portò in breve tempo la struttura emiliana a imporsi a livello mondiale. E dopo la mostra e il libro-catalogo recentemente presentati a Budrio, il “mago delle protesi” austriaco sarà anche al centro di un convegno il 14 maggio a Torino, all’interno del Salone Internazionale del Libro
Prima protesi mioelettrica realizzata all'Officina Ortopedica INAIL
La prima protesi mioelettrica realizzata nel 1965 all’Officina Ortopedica INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna), sotto la guida di Johannes Schmidl

Come avevamo ampiamente riferito nello scorso mese di aprile, insieme alla mostra di Budrio (Bologna) intitolata Johannes Schmidl, oltre la disabilità. Omaggio al Professor Johannes Schmidl, il padre della protesi mioelettrica, era stato presentato anche un libro-catalogo sul medesimo tema, realizzazioni entrambe proposte dalla Pro Loco della città emiliana, curate dallo studioso dell’Ateneo felsineo Leonardo Arrighi e patrocinate sia dal Comune di Budrio che dal Centro Protesi INAIL della vicina Vigorso.

Johannes Schmidl, lo ricordiamo, giunse all’INAIL di Vigorso di Budrio nel 1959, anche se i primi contatti con l’INAIL stessa vi erano stati già in occasione delle Olimpiadi per Paraplegici di Stoke Mandeville (Gran Bretagna) del 1956 e dal 1° aprile 1960 iniziò l’attività dell’Officina Ortopedica emiliana, che da quel momento, sotto la guida del direttore tecnico austriaco, avviò una lunga serie di successi, imponendosi, nel giro di pochi anni, a livello mondiale.
Nel corso degli oltre trent’anni trascorsi come direttore tecnico, Schmidl ottenne riconoscimenti in tutto il mondo, tanto da essere definito come “il mago delle protesi”. Per citarne solo alcuni tra i più significativi, il Bell Grave Memorial del 1966, premio assegnato all’autore del più significativo contributo internazionale nel campo della tecnica ortopedica; il titolo di Horowitz Professor nel 1972, laurea ad honorem conferita dalla New York University Medical Center; l’Heine Hessing Medaille nel 1978, massima onorificenza tedesca per l’innovazione nell’ambito della tecnica ortopedica; il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. Il tutto durante una carriera entusiasmante e ricca di traguardi ottenuti in modo sorprendente, grazie a un’intelligenza scientifica ed emotiva che gli permise di fare affidamento sulle interazioni umane.

Ora su Schmidl l’INAIL ha promosso anche un convegno (Johannes Schmidl, oltre la disabilità. Dalla protesi mioelettrica, alla mano bionica: 50 anni di ricerca e sperimentazione al Centro Protesi INAIL), che si terrà giovedì 14 maggio a Torino (Sala Blu di Lingotto Fiere, ore 10.30), in un contesto davvero speciale, vale a dire il Salone Internazionale del Libro.
Ad aprire i lavori sarà Massimo De Felice, presidente dell’INAIL (Tornare a fare: arte medica, artigianato, alta tecnologia), seguito dal contributo del team scientifico del Centro Protesi e da quello del direttore generale dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova Simone Ungaro, con la testimonianza di Marco Zambelli che – come avevamo riferito qualche tempo fa – sta collaborando sulla propria persona alla sperimentazione della nuova mano robotica INAIL-IIT.
E naturalmente, a conclusione del convegno, verrà anche presentata la citata pubblicazione, con il sindaco e il presidente della Pro Loco di Budrio, rispettivamente Giulio Pierini e Carlo Pagani, e il curatore del volume Leonardo Arrighi. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Simona Amadesi (s.amadesi@inail.it).

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