Bene riconoscere la libertà sessuale, ma quel linguaggio non va
«Dal punto di vista dei contenuti – scrive Simona Lancioni – è apprezzabile quella recente Sentenza della Corte di Cassazione, nel momento in cui riconosce, in linea di principio, la libertà sessuale delle persone con disabilità intellettiva. E tuttavia, essa utilizza un linguaggio che si presta ad essere stigmatizzante per le persone che subiscono abusi e violenze»