Fa segnatamente riferimento ai punti fondamentali delle battaglie condotte ormai da almeno due anni – e seguite via via anche dal nostro giornale – il documento d’impegno sottoposto ai candidati alla Presidenza della Regione Marche (Francesco Acquaroli, Luca Ceriscioli, Gianni Maggi, Edoardo Mentrasti e Gian Mario Spacca, presidente uscente), da parte della Campagna Regionale Trasparenza e diritti, composta da decine di organizzazioni di volontariato, cooperative e altri Enti, nata nel 2012, con l’obiettivo di potenziare il sistema dei servizi sociosanitari a livello domiciliare, diurno e residenziale, servizi rivolti a persone con disabilità, disturbi mentali, demenze e ad anziani non autosufficienti.
Sono esattamente nove le richieste provenienti da Trasparenza e diritti, sulle quali viene chiesto di impegnarsi – entro le prossime elezioni del 31 maggio – a coloro i quali aspirano a governare le Marche per i prossimi cinque anni.
Tra i punti più qualificanti (si veda in calce il testo integrale del documento), vi sono il ripristino del Fondo Sociale Regionale, azzerato in questo 2015, la modifica alle Delibere di Giunta Regionale sui servizi sociosanitari, il potenziamento del sostegno alla domiciliarità, l’investimento su servizi residenziali ispirati al modello comunitario, l’assicurazione in ogni territorio dei servizi previsti nei Livelli Essenziali di Assistenza, il rispetto della normativa in materia di compartecipazione alla spesa da parte degli utenti e da ultimo, ma non certo ultimo, il recupero di un’effettiva prassi di partecipazione. (S.B.)
Il documento della Campagna Regionale Trasparenza e diritti ai candidati alla Presidenza della Regione Marche
A Francesco Acquaroli, Luca Ceriscioli,
Gianni Maggi, Edoardo Mentrasti e Gian Mario Spacca
La Campagna Trasparenza e diritti è nata nel 2012 al fine di promuovere lo sviluppo di servizi sociosanitari rivolti alle persone con disabilità, anziani non autosufficienti, soggetti con disturbi psichici e con demenze. Persone che hanno necessità temporanee o permanenti di interventi sociosanitari.
Le sottoscritte Associazioni, a seguito del quadro che si è andato delineando con l’approvazione delle Delibere (1011/13, 1195/13 e 1331/14) sui servizi sociosanitari e, da ultimo, al sostanziale azzeramento del Fondo Sociale Regionale, chiedono ai candidati alla Presidenza della Regione Marche, un formale impegno da sottoscrivere entro il 31 maggio 2015.
In particolare l’impegno a:
– ripristinare per il 2015 il Fondo Sociale Regionale con le stesse quote di finanziamento del 2014;
– modificare le Delibere sui servizi socio sanitari (1011/13, 1195/13 e 1331/14) in tema di servizisociosanitari, al fine di: a) assicurare una corretta applicazione della normativa nazionale sui Livelli Essenziali di Assistenza Sociosanitaria, b) rivedere gli standard assistenziali e le relative tariffe di alcuni dei servizi indicati, in particolare quelli che (così come definiti) rendono insostenibili residenze di tipo comunitario (capacità recettiva di 10 posti);
– l’effettivo potenziamento degli interventi a sostegno della domiciliarità (assegni di cura, vita indipendente, cure domiciliari…), così da consentire alle persone il diritto di scelta rispetto alla possibilità di continuare a vivere presso il proprio domicilio;
– sviluppare e potenziare servizi basati su modelli di tipo comunitario, collocati nei normali contesti di vita, nei quali sia centrale il riferimento alla qualità di vita delle persone, senza alcuno sradicamento dal territorio e dalle relazioni di origine, rilevando nel contempo, con preoccupazione, segnali che sembrano portare la nostra Regione esclusivamente verso servizi di grandi dimensioni, con utenza intercambiabile e attenzione prevalente alle pratiche di gestione;
– l’assicurazione e la garanzia di tutti i servizi e prestazioni previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza Sociosanitaria, con una articolazione territoriale che li renda effettivamente fruibili, alle stesse condizioni per l’utenza, in tutto il territorio regionale;
– modalità di compartecipazione degli utenti, nel rispetto della vigente normativa, tali da rendere effettivamente possibile l’accesso ai servizi. Previsione di soglie ISEE [Indicatore della Situazione Economica equivalente, N.d.R.] ai fini della contribuzione al costo del servizio, definita a livello regionale, così da rendere omogeneo il criterio di contribuzione in tutto il territorio regionale;
– il rispetto effettivo della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (ratificata dal nostro Parlamento con la Legge 18/09), in particolare in riferimento all’articolo 19, Vita indipendente ed inclusione nella comunità: «Le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere; le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e impedire che siano isolate o vittime di segregazione; i servizi e le strutture sociali destinati a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattati ai loro bisogni»;
– il potenziamento dei servizi di valutazione e presa in carico, che vivono da anni una situazione di progressivo svuotamento e abbandono;
– il recupero di una prassi di partecipazione di tutti gli attori dei servizi: da chi li fruisce a chi vi opera.