La rappresentazione nell’aprile scorso a Torino dello spettacolo intitolato Io provo a volare!, omaggio a Domenico Modugno scritto e interpretato da Gianfranco Berardi, ha lanciato il progetto ACT – ACcessible Theatre, laboratorio professionale di lettura accessibile per il teatro e di tecniche attoriali, rivolto a non vedenti e ipovedenti, che ha come obiettivo principale quello di formare appunto le persone con disabilità visiva all’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie e dei formati oggi disponibili per la lettura.
A promuoverlo – in collaborazione con la Fondazione TPE (Teatro Piemonte Europa) e il sostegno della Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino) – è la Fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili), organizzazione non profit che promuove il libro e la lettura in tutte le sue forme, tradizionali e digitali, e che partendo dall’idea che la lettura non sia solo uno strumento di piacere e conoscenza, ne ha affidato la direzione artistica al citato Gianfranco Berardi, giovane, ma già assai apprezzato attore non vedente.
«Per un attore – spiega lo stesso Berardi – leggere rappresenta un’attività fondamentale per la propria formazione e per la propria professione. Leggere significa, infatti, conoscere storie, approfondire personaggi ed epoche storiche, ma soprattutto potersi aggiornare costantemente e rapidamente sui tanti temi di attualità su cui un attore è chiamato a cimentarsi. L’incontro con la Fondazione LIA mi ha aperto la possibilità di leggere diversamente. Grazie infatti all’ausilio della tecnologia e dei nuovi formati accessibili (e-book), oggi, per chi non vede, si apre la possibilità di poter leggere quello che leggono tutti, con gli stessi tempi e le stesse modalità».
«Noi – dichiara dal canto suo Cristina Mussinelli, segretario generale della Fondazione LIA – lavoriamo sulle tecnologie e i formati digitali accessibili secondo il principio del cosiddetto Design for All, con l’obiettivo di mettere le persone in contatto in modi nuovi, pervasivi, diffusi e accessibili. Ma il valore delle tecnologie digitali non esiste se non si lavora sulla conoscenza, la comprensione e il coinvolgimento all’uso da parte delle persone. Gianfranco Berardi è un brillante attore e un’autentica forza della natura, esempio raro di come non esista nessuna vera limitazione alla realizzazione dei propri sogni». «Sono certa – conclude – che questo laboratorio che unisce teatro, lettura e tecnologie, sarà un’esperienza all’insegna dell’educazione, della conoscenza e del divertimento, rafforzando l’inclusione e, sostanzialmente, il benessere delle persone, oltreché muovendone tante verso la cultura accessibile».
Tra qualche mese, dunque (tra settembre e ottobre) prenderanno il via gli incontri di ACT – ACcessible Theatre, che tutti, tra l’altro, possono supportare, con donazioni che contribuiscano a scrivere una pagina di un e-book LIA. Già da queste settimane, però, è in corso un’altra interessante iniziativa della Fondazione LIA, vale a dire 4LIA (Formazione LIA), progetto di informazione e formazione alla lettura digitale accessibile, rivolto anch’esso a persone non vedenti e ipovedenti e articolato su incontri di formazione in aula e a distanza, con il finanziamento del Fondo di Beneficenza di Intesa San Paolo.
Avviato in maggio all’Istituto dei Ciechi Cavazza di Bologna (vi si concluderà il 5 giugno), 4LIA proseguirà l’8, 10, 17 e 18 giugno, presso la sede della Fondazione LIA a Milano, e in parallelo all’IRIFOR ((Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) di Roma, l’11, 12, 25 e 26 giugno.
«4LIA – spiegano dalla Fondazione LIA – è un progetto che favorisce l’inclusione sociale e culturale delle persone con disabilità visiva e la riduzione del digital divide [“divario digitale”, N.d.R.]. Infatti, attraverso la conoscenza delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e la formazione al loro utilizzo, anche i lettori non vedenti e ipovedenti possono scegliere più agevolmente cosa, come e quando leggere, al pari di qualunque altra persona». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Fondazione LIA (Elisa Molinari), elisa.molinari@fondazionelia.org.
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