La battaglia del Forum per la legalità e la trasparenza

«Va intrapresa una battaglia per la legalità e la trasparenza che, a cominciare dal proprio interno, migliori gli strumenti di vigilanza e monitoraggio, perché la partecipazione, la democrazia e il controllo della base sociale delle organizzazioni sull’operato di dirigenti e amministratori sono un antidoto contro pratiche illegali»: lo si è detto all’Assembla del Forum Nazionale del Terzo Settore, commentando le vicende di “Mafia Capitale”, che rischiano di gettare ingiustamente fango sull’intero mondo del non profit
Pietro Barbieri
Il portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Pietro Barbieri

L’Assemblea del Forum Nazionale del Terzo Settore, svoltasi a Roma, in rappresentanza delle 73 reti nazionali associate (tra cui anche la FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dei Forum Regionali – è stata l’occasione per riflettere sulle nuove vicende dell’inchiesta nota come Mafia Capitale e sullo sfruttamento delle persone maggiormente discriminate, a partire dai migranti, che risultano essere i più penalizzati.
In tale occasione, dunque, è stata espressa indignazione, rabbia e amarezza, condividendo la necessità di avviare una riflessione che interroghi l’intero Terzo Settore sui rischi di criticità in tema di legalità.
Si è voluto quindi denunciare e condannare con estrema forza i due fenomeni della corruzione e della mafia, sempre più spesso combinati tra loro e che, rafforzandosi l’un l’altro, rischiano di vanificare l’impegno e gli sforzi che tante organizzazioni e persone portano avanti con senso di responsabilità a favore delle persone più fragili.

In sostanza, come è emerso durante l’Assemblea del Forum, i recenti fatti di Roma hanno dimostrato ulteriormente che il Terzo Settore – con gli importanti numeri che muove – non è immune da tali fenomeni, ma anzi alimenta interessi sempre crescenti. «C’è stata quindi una condanna corale – si legge in una nota del Forum – dell’operato di quelle realtà che si rendono responsabili di azioni che tradiscono il senso e lo spirito stesso del Terzo Settore. Allo stesso tempo non è accettabile l’idea che si getti fango e si colpevolizzi un intero mondo che, ormai sappiamo bene, è costituito da quasi 5 milioni di volontari, 1 milione di occupati e oltre 300.000 organizzazioni che operano con onestà e spesso in silenzio, prendendosi cura delle persone o dei beni comuni del nostro Paese. L’operato criminale di pochi non può e non deve andare a danno di tutte queste realtà».
«È pertanto doveroso – prosegue la nota – intraprendere una battaglia per la legalità e la trasparenza, che dev’essere prima di tutto una battaglia sul piano culturale e che, a cominciare dal proprio interno, porti a migliorare gli strumenti di vigilanza e monitoraggio, con la capacità di assumere i provvedimenti del caso in situazioni di criticità. La partecipazione, la democrazia e il controllo della base sociale delle organizzazioni sull’operato di dirigenti e amministratori sono un antidoto contro pratiche illegali».
In tal senso, la Riforma del Terzo Settore, attualmente in discussione al Senato, viene considerata come un’ottima occasione «per ribadire la necessità dell’istituzione di un’Agenzia/Authority per il Terzo Settore che, in modo competente e strutturale, indipendente e partecipato, svolga azioni di monitoraggio e controllo».
L’impegno preso durante l’Assemblea è stato per altro quello di adottare, per primi, un codice di autoregolamentazione e controllo, a tutela della trasparenza, della legalità e del rispetto dell’operato delle associazioni e nei confronti delle persone.
«L’interesse verso le persone e gli esseri umani – ha dichiarato il portavoce del Forum Pietro Barbieri – dev’essere l’interesse superiore che guida il nostro agire. Ribadiamo la nostra piena vicinanza a tutti quei migranti che rischiano di essere i più penalizzati da queste vicende».

In conclusione, l’Assemblea di Roma ha ribadito la necessità di un impegno comune, in particolare degli organismi di rappresentanza e delle grandi reti del Terzo Settore, ad adottare misure efficaci e dispositivi sanzionatori, per contrastare adeguatamente questi fenomeni e salvaguardare l’identità e i valori del Terzo Settore, garantendo il suo pieno impegno per l’individuazione e la promozione di codici di condotta e degli strumenti più mirati. (A.M.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti. stampa@forumterzosettore.it.

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