«Dal Consiglio Regionale è arrivata una buona notizia, ma restiamo in attesa di un riscontro anche da parte delle altre Istituzioni coinvolte. Per questo continueremo a vigilare e a fare pressione fino a quando non saremo certi che, a settembre, tutti i bambini e i ragazzi con disabilità saranno in classe assieme ai loro compagni».
Lo dichiara Alberto Fontana, presidente della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), dopo che nei giorni scorsi il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità una mozione con cui impegna la Giunta a intervenire per tutelare il diritto all’istruzione per 4.650 alunni e studenti con disabilità residenti nella Regione, quelli cioè che – come aveva denunciato su queste pagine la stessa LEDHA – «già al primo giorno del prossimo anno scolastico potrebbero mancare all’appello».
Si tratta, come aveva sempre puntualizzato la LEDHA, di quei «bambini e ragazzi con disabilità sensoriale delle scuole di ogni ordine e grado e dei giovani con disabilità che frequentano le scuole superiori ai quali, nonostante l’allarme lanciato da più di un anno dalle associazioni delle persone con disabilità, né il Governo, né la Regione Lombardia, né le vecchie e nuove Province, né la Città Metropolitana di Milano hanno trovato il modo di garantire il diritto allo studio. Essi rischiano perciò di restare privi dei servizi di assistenza alla comunicazione, assistenza educativa e trasporto. Una condizione che li costringerebbe a restare a casa o a ridurre di molto la frequenza scolastica».
La mozione presentata al Consiglio Regionale della Lombardia dal Movimento Cinque Stelle chiede in sostanza alla Giunta Regionale di «mettere in atto le strategie più opportune per salvaguardare la continuazione dei servizi fino ad ora erogati dalle Province, assicurando il diritto allo studio di tutti i bambini e ragazzi con disabilità per l’anno scolastico 2015–2016».
E nel caso in cui i tempi di approvazione della norma regionale dovessero prolungarsi, si chiede di «varare un provvedimento che garantisca l’attivazione del servizio almeno dall’inizio dell’anno scolastico sino alla fine del 2015».
Si chiede inoltre alla Giunta di «attivarsi con urgenza» presso il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Istruzione, da un lato per chiarire «su quale ente ricada la competenza del servizio (con particolare attenzione rispetto alla situazione della Città Metropolitana di Milano), dall’altro per garantire alle Province le risorse adeguate».
Dal canto suo, la LEDHA ribadisce ancora una volta il proprio impegno nel mettersi a fianco delle famiglie che vorranno rivolgersi alla Magistratura, per vedere rispettato il diritto dei loro figli ad andare a scuola.
«Invitiamo caldamente le famiglie ad attivarsi – dichiara in tal senso Donatella Morra , referente del Gruppo LEDHA Scuola – per accogliere il nostro appello e inoltrare al più presto le lettere/diffida per chiedere l’attivazione del servizio». Lettere/diffida che, lo ricordiamo, sono disponibili a tutti nel sito della LEDHA.
«L’assistenza alla comunicazione – sottolineano dalla Federazione lombarda -, l’assistenza educativa e il servizio di trasporto sono servizi “esigibili e gratuiti” (Legge 104/92), che devono essere sempre garantiti, indipendentemente dai problemi gestionali o economici degli enti pubblici. Da anni, del resto, la tutela dei diritti delle persone con disabilità e il contrasto alle discriminazioni è una delle nostre principali attività e anche per questo il 25 giugno prossimo, inaugureremo il nostro Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi”». Un’iniziativa, quest’ultima, accolta con particolare piacere dal nostro giornale, del quale Franco Bomprezzi è stato direttore responsabile fino al giorno della sua scomparsa, nel dicembre dello scorso anno, oltre ad essere presidente della LEDHA. Un’iniziativa di cui ci occuperemo ampiamente nei prossimi giorni. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it (Ilaria Sesana).
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