Quella contro il sostanziale azzeramento del Fondo Sociale Regionale per il 2015, è una battaglia che sta duramente impegnando, ormai da più di due mesi, le tante organizzazioni delle Marche che compongono la Campagna Trasparenza e diritti e il CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela).
La questione, che all’inizio di aprile aveva portato anche a un presidio di protesta davanti al Consiglio Regionale, viene riassunta così in una nota diffusa dai due organismi: «Com’è noto, nell’assestamento di bilancio del 9 aprile è stato impegnato poco più di un milione di euro contro gli oltre 30 del bilancio dell’anno precedente ed è chiaro che senza un rapido ripristino verranno messi in discussione importantissimi interventi sociali erogati dai Comuni, come ad esempio interventi domiciliari per minori, disabili, anziani, sostegno al reddito, interventi di contrasto alla povertà. Senza il rapido ripristino del Fondo, per altro, non c’è a rischio solo l’erogazione di interventi e servizi a tutela della fascia più debole della popolazione (migliaia di persone e nuclei familiari), ma anche la rottura di un patto che lega Cittadini e Istituzioni».
Dal punto di vista pratico, come abbiamo recentemente riferito, pesanti conseguenze concrete hanno già cominciato a profilarsi – seppur per il momento procrastinate – ad esempio nell’Ambito Sociale di Jesi (Ancona) e tuttavia oggi Trasparenza e diritti e il CAT Marche si rivolgono alla nuova Legislatura emersa dopo la tornata elettorale di fine maggio, ricordando che «a più riprese, durante la campagna elettorale e anche successivamente all’elezione, il neopresidente Luca Ceriscioli aveva assicurato di volersi impegnare per il ripristino integrale del Fondo Sociale per l’anno 2015. Un impegno, questo, che chiediamo venga ora nuovamente assunto nell’imminente imminente prima seduta del Consiglio Regionale, sia al Presidente che all’intero Consiglio».
«Si tratta di un atto indispensabile – conclude la nota – per cancellare la bruttissima macchia con cui si è conclusa la precedente Legislatura, una pagina che va chiusa in fretta, iniziandone una totalmente nuova, che restituisca fiducia ai cittadini, alle organizzazioni che si battono a tutela delle fasce più deboli della popolazione e a quelle che gestiscono i servizi». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: trasparenzaediritti@gmail.com.
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