Tagli alla Sanità e “gioco delle tre carte”

A giudicare dalle parole del Presidente della Conferenza delle Regioni, dopo l’intesa raggiunta con il Governo sui tagli alla Sanità, i conti proprio non tornano, secondo il Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, sia rispetto al Patto per la Salute 2014-2016, sia alla Legge di Stabilità per il 2015. «Anzi - dichiara da Cittadinanzattiva Tonino Aceti - sembra di assistere a una sorta di “gioco delle tre carte” che rischia di portare allo smantellamento dell’idea di salute come bene comune»
Gioco delle tre carte
Secondo il Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, l’intesa tra Governo e Regioni sui tagli alla Sanità è viziata da una sorta di “gioco delle tre carte”

«Si sta facendo il “gioco delle tre carte”: se si tolgono più di 2 miliardi al Servizio Sanitario Nazionale anche per il 2016, possiamo dire che si smantella la salute come bene comune!».
È questo il duro commento di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, alle dichiarazioni rilasciate da Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dopo la definizione dell’intesa in Conferenza Stato-Regioni sulle «misure di razionalizzazione e di efficientamento della spesa del Servizio Sanitario Nazionale».
Come si legge infatti in una nota diffusa nel sito della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Chiamparino si è tra l’altro espresso così: «Abbiamo accettato il sacrificio sulla sanità ponendo come condizione che nel 2016 va mantenuto l’impegno di portare il fondo dagli attuali 109,9 miliardi ai 113 miliardi come previsto nel piano pluriennale. Su questo siamo intransigenti se no è impossibile dare risposte ai cittadini, a cominciare dal tema sensibile dei farmaci innovativi».

«Quanto dichiarato dal presidente Chiamparino – sottolinea a tal proposito Aceti – ci preoccupa molto, perché non solo conferma i tagli lineari di 2,4 miliardi al finanziamento del Servizio Sanitario Pubblico per il 2015, ma preannuncia anche un nuovo taglio di 2,4 miliardi per il 2016, rispetto a quanto previsto nel Patto per la Salute 2014-2016* e nell’ultima Legge di Stabilità. Chiamparino, infatti, fa riferimento a 113 miliardi di finanziamento per il 2016, come condizione necessaria per siglare definitivamente l’intesa sui tagli in sanità. Peccato che il Patto per la Salute e la Legge di Stabilità per il 2015 avessero fissato il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale a oltre 115 miliardi di euro per l’anno 2016. Ci auguriamo, dunque, che sia solo una svista del Presidente e non una posizione ufficiale sul livello di investimento per la Sanità Pubblica nel 2016».

«Se si continua di questo passo – conclude il coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva – con ripetuti tagli lineari e senza alcun vero ammodernamento del sistema, si smantella un bene comune e una conquista irrinunciabile per i cittadini qual è il Servizio Sanitario Pubblico. Noi non ci stiamo e con la nostra campagna itinerante Sono malato anch’io. La mia salute è un bene di tutti, siamo impegnati nell’ascolto dei cittadini e nella salvaguardia del Servizio Sanitario Nazionale come bene comune». (S.B.)

*Il Patto per la Salute – del quale nel luglio del 2014 è stato definito quello per il 2014-2016 – è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@cittadinanzattiva.it.

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