Lombardia: ultimo appello per il diritto allo studio

È anzi già una diffida, più che un appello, il messaggio lanciato ai rappresentanti istituzionali dai Presidenti della LEDHA - la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che è la componente lombarda della FISH - e della FAND Lombardia, ad attivare l’organizzazione dei servizi di assistenza e trasporto per gli alunni con disabilità. «In caso contrario - dichiarano - offriremo il supporto alle famiglie per rivolgersi alla Magistratura e non esiteremo nemmeno ad organizzare manifestazioni di protesta»

Foto da dietro di bimbi in classe

«Il nostro non è solo un appello ma è già una diffida ad attivare immediatamente l’organizzazione del servizio, raccogliendo le richieste attraverso le scuole e decidendo come gestire i servizi per gli alunni con disabilità sensoriale di ogni ordine e grado (assistenza alla comunicazione, fornitura di testi scolastici adattati e supporto psicopedagogico) e per gli studenti con ogni tipo di disabilità delle scuole superiori (assistenza educativa e trasporto)».
Lo hanno scritto Alberto Fontana, presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Nicola Stilla, presidente della FAND Lombardia (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità), in una lettera indirizzata a tutti i Presidenti delle Province Lombarde, al Sindaco della Città Metropolitana di Milano e alla stessa Regione Lombardia, lettera che costituisce una sorta di “ultimo appello”, per chiedere «che sia garantito il diritto allo studio dei 4.650 bambini e ragazzi con disabilità che, con l’inizio del nuovo anno scolastico, rischiano di non potersi sedere sui banchi di scuola assieme ai loro compagni».
Si tratta per altro di una questione che ormai da mesi vede impegnate le Associazioni della Lombardia – ma anche di molte altre zone d’Italia – dopo l’entrata in vigore della Legge 56/14 (Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni), meglio nota come “Legge Delrio”.
«Ad oggi – si legge nella nota diffusa da LEDHA e FAND Lombardia – solo poche Province si sono impegnate a rispettare gli obblighi che vengono loro affidati dalla normativa nazionale e regionale, mentre da tutte le altre, da un anno a questa parte, sono arrivate solo dichiarazioni generiche e rassicurazioni verbali, che per il momento non si sono tradotte in atti concreti».

Alla medesima questione, lo ricordiamo, la LEDHA aveva dato ampia visibilità anche in coincidenza con l’inaugurazione a Milano del Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi”, tramite la specifica campagna denominata Vogliamo andare a scuola. In tale occasione, infatti, si era detto che «l’incertezza in cui si trovano migliaia di famiglie lombarde è intollerabile, tanto più che le spese per assicurare l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità non rappresentano una spesa residuale. Si tratta invece di un diritto soggettivo non comprimibile , neppure per ragioni di bilancio e tocca alle Istituzioni (Stato, Regioni, Province) reperire le risorse necessarie per dare una risposta adeguata ai bisogni documentati».

«Se la situazione non si dovesse sbloccare – concludono ora Fontana e Stilla – continueremo la nostra azione di informazione alle famiglie, offrendo il supporto necessario per rivolgersi alla Magistratura, nel caso in cui le Istituzioni continuino a non trovare una soluzione al problema. E non esiteremo nemmeno ad organizzare manifestazioni di protesta, per ottenere il rispetto dei diritti esigibili». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it; fand.lombardia@gmail.com.

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