Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge di riforma della scuola, nota come La Buona Scuola (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti, Atti della Camera n. 2994-B) e approvata ieri, 9 luglio, il Governo sarà chiamato a definire ciascuno dei numerosi punti previsti dal comma 181, ovvero a legiferare con l’obiettivo della «promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione».
Si tratta di numerosi àmbiti, in cui si parla rispettivamente di ruolo dei docenti di sostegno; di livelli essenziali delle prestazioni scolastiche, sanitarie e sociali; di adozione dell’inclusione scolastica come elemento caratterizzante la qualità dell’istruzione; di certificazione, valutazione e accertamento della disabilità da attuare con criteri aggiornati, moderni e scientificamente validati; di revisione degli organismi operanti a livello territoriale; di obbligo di formazione iniziale e in servizio per dirigenti scolastici, personale docente e personale amministrativo, tecnico e ausiliario; di istruzione domiciliare.
Tutti questi temi – insieme ad altri, trattati in parti diverse della Legge (differenti modalità di comunicazione e numero degli alunni in classe), vengono approfonditamente analizzati, punto per punto, in un’ampia scheda elaborata dal Servizio HandyLex.org, di cui suggeriamo caldamente la lettura.
«Va rammentato – conclude quella stessa scheda – che nel medesimo solco ideale delle disposizioni approvate, esiste già una Proposta di Legge (giacente alla Camera con numero A.C. 2444), promossa dalle Federazioni delle Associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari (FISH e FAND) e frutto di un lungo confronto con il Ministero dell’Istruzione, che ora potrebbe ottenere nuovo impulso verso l’approvazione definitiva oppure essere ripresa nei correlati Decreti Legislativi». (S.B.)