«Dopo cento giorni dalla fatidica data del 31 marzo 2015 – scrivono i promotori del convegno La chiusura dell’OPG alla prova dei cento giorni, in programma per martedì 14 luglio a Firenze – possiamo davvero ritenere di aver superato l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario? Questo faticosissimo processo di riforma è realmente partito? E le Regioni italiane si sono dotate, come avrebbero dovuto, delle necessarie strutture intermedie di accoglienza e delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS)? I percorsi di dimissione verso il territorio a che punto sono? Qual è l’orizzonte sociale, sanitario, culturale verso il quale ci stiamo muovendo? E infine, nella fattispecie del territorio fiorentino, quale sarà il destino della Villa Medicea dell’Ambrogiana che per centotrent’anni, a Montelupo Fiorentino, ha accolto manicomio e OPG?».
A poco più di cento giorni, dunque, dal 31 marzo scorso, data stabilita dalla Legge 81/14 per la chiusura dei sei Ospedali Psichiatrici Giudiziari ancora presenti nel nostro Paese – Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Aversa (Caserta), Napoli, Montelupo Fiorentino (Firenze), Reggio Emilia e Castiglione delle Stiviere (Mantova) – il Garante della Regione Toscana per i Diritti dei Detenuti (Garante Regionale delle Persone sottoposte a Misure Restrittive della Libertà Personale), la Fondazione Giovanni Michelucci, l’Associazione La Società della Ragione, la Camera Penale di Firenze e il Comitato stopOPG, organismo che conduce ormai da anni una dura battaglia per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, hanno promosso l’incontro del 14 luglio – terzo appuntamento nel in questo àmbito, nell’arco degli ultimi dodici mesi – presso il Consiglio Regionale della Toscana (Palazzo Bastogi,Via Cavour, 18, ore 9.30-17.30), per cercare di rispondere ai tanti quesiti proposti, con l’intento di mantenere alta l’attenzione sulle persone in misura di sicurezza, sulla tutela dei loro diritti e sui percorsi di riabilitazione. (S.B.)
È disponibile il programma completo del convegno. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@stopopg.it.