La previsione di successive linee guida per il collocamento mirato; la revisione del sistema degli incentivi all’assunzione con maggiore accento sulla disabilità intellettiva e psichica e sulle modalità di chiamata nominativa e numerica; alcune modificazioni sulla platea delle imprese e aziende obbligate; l’istituzione di una banca dati sui flussi occupazionali delle persone con disabilità; la previsione di uno specifico fondo per gli “accomodamenti ragionevoli” che consentano una buona inclusione lavorativa: sono sostanzialmente questi, i cinque àmbiti di intervento evidenziati dal Servizio HandyLex.org, in un ampio approfondimento di cui suggeriamo caldamente la consultazione, dedicato al Decreto Legislativo denominato Semplificazioni in materia di lavoro e pari opportunità (documento ufficiale di riferimento l’Atto del Governo n. 176), previsto come molti altri dalla riforma del lavoro meglio nota come Jobs Act (Legge 183/14) il cui schema è già stato licenziato dal Consiglio dei Ministri ed è ora all’esame consultivo delle competenti commissioni di Senato e Camera.
Come si legge nel citato approfondimento di HandyLex.org, «i primi 13 articoli (l’intero Capo I) sono indirizzati ai Lavoratori con disabilità e rivolti principalmente a razionalizzare la disciplina vigente in materia di collocamento mirato (Legge 68/99) e (articoli 12 e 13) a modificare alcune disposizioni sulle persone prive della vista in particolare le norme sui centralinisti ciechi. In larga misura i primi articoli riprendono le indicazioni contenute nel Programma di Azione Biennale per la Promozione dei Diritti e dell’Integrazione delle Persone con Disabilità, predisposto dall’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità e adottato con il Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) del 4 ottobre 2013. Molte indicazioni erano quindi attese e, in larga misura, condivise».
«Va detto – viene sottolineato ancora da HandyLex.org – che è opportuno leggere questo schema di Decreto tenendo presente che è in fase di approvazione anche un altro Decreto (Atto del Governo n. 177), che prevede una profonda azione in materia di servizi per l’impiego e per le politiche attive. Vi viene prevista, fra l’altro, la costituzione dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive. La riforma della Legge 68/99 si colloca quindi anche in questo scenario in fase di profonda ristrutturazione». (S.B.)
Torniamo a suggerire la consultazione dell’approfondimento curato dal Servizio HandyLex.org e intitolato Jobs Act: in discussione il decreto sul collocamento mirato.