Già in fase di discussione parlamentare ne avevano auspicato un rapido iter e ora che ciò è avvenuto, con le disposizioni in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità che si avviano verso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopo l’approvazione definitiva in Consiglio dei Ministri del Decreto Attuativo della Legge 183/14 (meglio nota come Jobs Act), la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), e l’organizzazione sindacale CISL ritengono tale passaggio «un traguardo importante in funzione dell’aggiornamento di norme ormai datate e di adeguamento dei servizi di mediazione e di supporto all’inclusione lavorativa, ma anche un punto di partenza che prevede la determinante ulteriore regolamentazione e riorganizzazione dei servizi per l’impiego, un cambio di passo per tutti gli attori coinvolti».
A dichiaralo in una nota congiunta sono Vincenzo Falabella, presidente della FISH, Mario Barbuto, presidente dell’UICI e Maurizio Bernava, segretario confederale della CISL, che oltre a valutare positivamente «lo sforzo del Governo, e in particolare del Ministero del Lavoro, nell’ascoltare in sede di redazione e successivamente nel fare sintesi delle osservazioni, diverse e complementari, giunte dalle commissioni parlamentari, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni delle persone con disabilità, ciò che restituisce un valore aggiunto alla norma», sottolineano anche come «il testo che ne esce contenga anche alcune novità sulla chiamata nominativa (possibile solo con la mediazione dei servizi) e sul ruolo dei Comitati Tecnici inizialmente soppressi».
«È comunque l’impianto complessivo – prosegue la nota -, condiviso fin dall’esordio, ad essere confermato. È mirato a evitare le elusioni, a favorire l’ingresso e la permanenza al lavoro, a potenziare il ruolo di mediazione dei servizi, a garantire una più forte attenzione alle disabilità con maggiori compromissioni funzionali, in particolare di natura intellettiva e psichica, a prevedere un rafforzamento degli incentivi alle aziende. Va ripetuto: la normativa vigente aveva necessità di una “manutenzione straordinaria”: lo dicono i numeri e centinaia di migliaia di storie di vita, lo evidenzia il tasso di inoccupazione fra le persone con disabilità, la percentuale di “uscite” dal mondo del lavoro, i tassi di scopertura delle aliquote di riserva. Siamo dunque orgogliosi di avere partecipato produttivamente a questo percorso assieme ad altri, anche se da angoli prospettici diversi. Il dialogo e il confronto – quando sono qualificati, volti al bene comune e concentrati sui contenuti reali – possono sortire esiti molto positivi».
«A partire da questa consapevolezza – concludono i responsabili di FISH, UICI e CISL – continueremo a incalzare il Governo, nei nostri diversi ruoli di rappresentanza, per l’attuazione di politiche attive che garantiscano l’innalzamento costante della soglia dei diritti per i lavoratori, proprio a partire dalle persone con disabilità. Prossima tappa: la definizione condivisa delle nuove Linee Guida per il collocamento mirato, previste proprio dal Decreto appena approvato, con una prioritaria attenzione alla tutela delle persone con più gravi disabilità, ancora troppo spesso discriminate nell’inclusione lavorativa. Questi sono i nostri prossimi obiettivi che, nella concretezza, consentiranno di misurare i passi in avanti del lungo cammino per un’effettiva e completa realizzazione del diritto al lavoro delle persone con disabilità». (S.B.)
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