«L’anno scolastico è iniziato, ma già rileviamo ritardi nella nomina delle supplenze per gli insegnanti di sostegno, con ciò che questo comporta in termini di inclusione scolastica delle persone con disabilità».
L’allarme proviene da Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e non è nemmeno il problema principale in questo àmbito. «Il numero degli insegnanti di sostegno attualmente in servizio presso la scuola pubblica – sottolinea infatti Falabella – è di 115.000 (5.000 circa nelle scuole paritarie), che dovrebbe salire a 117.000, un numero ritenuto sufficiente a coprire le esigenze di sostegno che riguardano circa 220.000 studenti con disabilità. E tuttavia permane un problema cronico: circa 35.000 di questi insegnanti non hanno mai svolto alcun percorso di formazione o di specializzazione. La questione, quindi, non è tanto numerica, quanto piuttosto di qualità dell’azione di sostegno, ciò che presuppone preparazione e professionalità, caratteristiche che non si inventano».
In tal senso, dunque, e anche sulla scia delle novità introdotte dalla cosiddetta norma sulla Buona Scuola (Legge 107/15), la FISH chiede l’attivazione e la strutturazione consolidata di percorsi di aggiornamento, obbligatori, in particolare, per tutti i neo-assunti, ma anche per i docenti già in servizio privi di specializzazione. «Si tratta di un impegno – conclude Falabella – su cui il Ministero dovrebbe diramare indicazioni perentorie: ne va della qualità scolastica sulla quale non possono essere ammesse eccezioni o dilazioni nel tempo». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.