«La sostenibilità di un sistema sanitario – si legge in una nota della Fondazione GIMBE, organizzazione costituita dall’Associazione Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze, che nel 2013 ha lanciato tra l’altro anche il Progetto Salviamo il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) – è oggi strettamente legata alla capacità di integrare le migliori evidenze nella pratica professionale e nell’erogazione dei servizi sanitari, migliorando tutte le dimensioni della qualità dell’assistenza: sicurezza, efficacia, appropriatezza, coinvolgimento di cittadini e pazienti, equità ed efficienza. E tuttavia, i progetti di miglioramento della qualità hanno generalmente una dimensione locale, sono spesso sostenuti solo dal volontarismo e solo raramente vengono pubblicati. Senza contare che nel nostro Paese la ricerca sui servizi sanitari – “sorella povera” della ricerca clinica e di quella di base – dispone di esigui finanziamenti».
«Seppur corrette – sottolinea dal canto suo Nino Cartabellotta , presidente di GIMBE – le varie prese di posizione sull’appropriatezza prescrittiva, emerse dopo la pubblicazione del Decreto sugli Enti Locali [Atto del Senato n. 1977, divenuto poi la Legge 125/15, N.d.R.*], erano prevalentemente basate su opinioni senza alcun riferimento a evidenze prodotte nelle organizzazioni sanitarie italiane, dove è giunto il momento di condurre studi sistematici di miglioramento della qualità, inclusa appunto l’appropriatezza prescrittiva».
In tal senso, dunque, GIMBE fa riferimento alla pubblicazione, nel 2008, delle Linee Guida SQUIRE (Standards for QUality Improvement Reporting Excellence), standard per l’eccellenza rispetto agli studi di miglioramento della qualità, frutto di successivi aggiornamenti, motivati dalla costante evoluzione delle conoscenze.
Per rendere dunque immediatamente fruibile da parte di professionisti e organizzazioni sanitarie tale fondamentale documento, la Fondazione ne ha realizzato la versione italiana ufficiale (SQUIRE 2.0), pubblicata contestualmente al «BMJ Safety and Quality» e ad altre tredici riviste internazionali.
«Siamo certi – dichiara Cartabellotta – che SQUIRE 2.0 rappresenti un documento di riferimento per istituzioni e professionisti che intendano pianificare, condurre e pubblicare progetti di miglioramento della qualità dell’assistenza erogata dal Servizio Sanitario Nazionale, contribuendo così alla sua sostenibilità. Indubbiamente, scrivere sul miglioramento con metodo e rigore scientifico è un’attività complessa, ma condividere successi, fallimenti e sviluppi attraverso le pubblicazioni rappresenta un passaggio fondamentale per migliorare la qualità e la sostenibilità dei servizi sanitari». (S.B.)
*Tale provvedimento, che sarà definito nei prossimi giorni da un Decreto Ministeriale, ha sostanzialmente stabilito una stretta sulle prestazioni sanitarie a maggior rischio di inappropriatezza. La questione dell’appropriatezza delle prestazioni è stata definita come «centrale», nelle scorse settimane, anche dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
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