Sembra proprio che in Italia a noi genitori di ragazzi “speciali” vogliano sempre farci viaggiare sulle montagne russe, ma non certo per farci divertire, bensì per il fatto che la vita dei nostri figli è un continuo altalenarsi di diritti dati e poi tolti.
In pratica, un Giudice con Sentenza ci dà l’accompagnamento, ma subito dopo una Commissione INPS ce lo toglie; si fa ricorso e un altro Giudice ci ridà l’accompagnamento.
Una gigantesca “commedia all’italiana”, dove non si ride, ma si mortificano i nostri figli, già abbastanza “provati” dai loro problemi di salute. Un iter burocratico elefantiaco, la prima causa contro l’INPS durata tre anni, poi la ragazza che diventa maggiorenne e che viene sottoposta nuovamente a visita collegiale, venendo sì ritenuta invalida al 100% con inabilità totale e permanente, ma senza più l’indennità di accompagnamento. Facciamo quindi ricorso verso tale provvedimento e l’iter viene “snellito”, grazie alla riforma arrivata nel frattempo: la nuova causa, infatti, dura due anni e tre mesi… Guadagnamo, quindi, ben nove mesi… E sorvoliamo sulle consulenze…
Vinta dunque la seconda causa per l’accompagnamento, con un Giudice che per la seconda volta ci ridà l’indennità. Ma tra la prima Sentenza che l’aveva dichiarata invalida al cento per cento e il fatto che mia figlia fosse diventata maggiorenne, nulla era cambiato in fatto di salute. Perché toglierle l’indennità di accompagnamento? Nel verbale dell’INPS spiccava la dicitura che la ragazza era «epilettica con crisi pluriquotidiane», ma… ma «si presentava bene». Che cosa significa? L’aspetto estetico che sopperisce a tutto?…
Perché, mi chiedo, dobbiamo abituarci a tutto ciò? Non mi stupirei, per altro, se qualche “mente pensante” ci richiamasse a breve per una nuova visita collegiale e per farci ulteriori “sorprese”.
È una vita, quella della nostra storia familiare, costellata di cause. Ma stiamo “vincendo” per 8 a 0. Abbiamo cioè vinto otto cause tra Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sardegna, Tribunale Ordinario di Cagliari e “resto del mondo”. “Vantiamo” infatti diffide e poi cause vinte per tagli al sostegno scolastico contro il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con relativi risarcimenti per danni esistenziali; cause contro la Regione Sardegna per vedere riconosciuto l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica equivalente) del solo assistito (2012), con passaggio anche al Consiglio di Stato (la Regione aveva ricorso a sua volta) e per tale motivo anche un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (2011). Due cause, infine, contro l’INPS.
Otto cause tutte vinte. Quanto stress e quanta pressione psicologica! E le spese giudiziarie di queste Sentenze su chi ricadono? Io le farei pagare a chi “consapevolmente” le ha causate (persone fisiche). Sarebbe infatti un buon motivo perché portassero attenzione, analizzando le varie scartoffie, dietro alle quali ci sono persone che hanno bisogno di rispetto.
La rabbia è tanta, ma per ora poggio sul comodino il mio “elmo”, che devo avere sempre a portata di mano. Non si sa mai, che la polvere lo nasconda alla mia vista!
Presidente dell’Associazione Mondi Paralleli (che tutela i diritti delle persone con disabilità), madre di una giovane con disabilità.
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