Cento Città contro il Dolore

di Vito Colamarino*
Sono circa 12 milioni in Italia le persone che soffrono di dolore cronico e più del 50% di esse non dispone di una cura adeguata, non perché essa non esista, ma perché assai più spesso non si sa a chi rivolgersi. Il 3 ottobre, in più di cento Comuni italiani e otto Paesi europei ed extraeuropei, la Fondazione ISAL promuoverà la Giornata “Cento Città contro il Dolore”, per sensibilizzare i cittadini sulle cure per il dolore cronico, informare le persone sui centri specializzati e raccogliere fondi per la ricerca

Testa di statua con una goccia che scende da un occhioIl 3 ottobre, in più di cento Comuni italiani e otto Paesi europei ed extraeuropei, si celebrerà la quinta Giornata Cento Città contro il Dolore, evento organizzato dalla Fondazione ISAL, nata, quest’ultima, a Rimini nel 1993, come primo istituto europeo di formazione in scienze algologiche – riguardanti cioè la terapia del dolore – e che promuove appunto la conoscenza, la ricerca e la formazione nell’àmbito della tearpia del dolore.
In particolare, l’iniziativa della Giornata è stata voluta per sensibilizzare la cittadinanza sulle cure per il dolore cronico e informare le persone su come e dove si può trovare un centro specializzato cui affidarsi, ma anche per raccogliere fondi destinati alla ricerca.

Sono circa 12 milioni in Italia le persone che soffrono di dolore cronico e più del 50% di esse non dispone di una cura adeguata, non perché essa non esista, ma perché assai più spesso (nel 60% dei casi) non si sa a chi rivolgersi. Tutto questo nonostante l’Italia sia il primo Paese al mondo ad essersi dotato di una Legge (n. 38/10), per tutelare appositamente chi soffre di dolore cronico: ebbene, a cinque anni dalla promulgazione di essa, le Regioni tentennano a recepirla.
Un identico scenario di vastità epidemiologica e di difficoltà di cura si ritrova anche nell’insieme dei Paesi dell’Unione Europea, dove a soffrire è un cittadino su cinque (circa novanta milioni di persone), nei quali, però, l’accesso alle terapie è in molti casi più semplice. Anche per questo motivo, nel 2014, durante il semestre europeo guidato dall’Italia, i Legislatori del nostro Paese avevano inserito il tema del dolore cronico tra le malattie disabilitanti cui dare maggior attenzione.

Quel’appello verrà dunque rilanciato dalla Fondazione ISAL durante la Giornata Cento Città contro il Dolore, che nelle piazze delle principali città italiane ed europee, vedrà il 3 ottobre numerosi volontari e medici mettersi a disposizione delle persone, per fornire materiale informativo e indirizzarle ai centri specializzati, anche grazie a un numero verde gratuito attivato dalla Fondazione stessa (800 101288).
La Giornata è un evento indispensabile non solo per migliorare la qualità della vita del paziente, ma anche per far fronte a un’emergenza divenuta una vera e propria vergogna, oggi nel XXI secolo. Basti pensare che il 16% delle persone con dolore cronico sono a rischio di suicidio e vivono in situazioni di depressione, ansia e senso di solitudine sociale. Tutto questo può essere cambiato, da una parte con una forte strategia informativa (rivolta ai cittadini) e formativa (riservata ai medici e agli operatori della salute), ma soprattutto con un grande sostegno alla ricerca scientifica.
Per questo, insieme all’ISAL aderiscono anche venti associazioni italiane, e molte altre straniere, del settore sanitario, per chiedere allo Stato e alla Commissione Europea di riconoscere che la sofferenza che non guarisce è come una vera e propria malattia, oltreché di promuovere uno stimolo collaborativo nell’ambizione di fondare il primo Polo di Eccellenza Europeo per la Cura e la Ricerca sul Dolore e un Osservatorio Europeo sul Dolore.

Da ricordare infine che la Cento città contro il dolore è affiancata in internet dalla campagna #Zeropain, che ha già visto centinaia di persone in tutto il mondo “metterci la faccia” e dire il loro “no” al dolore cronico, fotografandosi e tenendo in mano un foglio con la frase «Io sono contro il dolore», scritta nella propria lingua, e pubblicare il selfie su Facebook (taggando la pagina della Fondazione ISAL), oppure su Twitter e Instagram, facendo sempre riferimento all’hashtag #zeropain15.

Comunicazione Esterna del Montecatone Rehabilitation Institute di Imola (Bologna).

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: isal@fondazioneisal.it.

Imola e Montecatone contro il dolore
Anche la città di Imola (Bologna), con il suo Montecatone Rehabilitation Institute, centro di eccellenza specializzato nella cura e nella riabilitazione delle lesioni midollari e delle gravi cerebrolesioni, parteciperà attivamente alla Giornata Cento Città contro il Dolore, e lo farà esattamente lunedì 12 ottobre, organizzando un incontro – presso la stessa struttura di Montecatone (ore 16-17.30) – rivolto a pazienti, familiari e operatori, con la partecipazione della specialista Angela Morreale. Per l’occasione verranno illustrate le caratteristiche del dolore delle persone con lesione midollare o con gravi cerebrolesioni.

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