Presentato alla recente Mostra del Cinema di Venezia, Per amor vostro è un film drammatico che racconta di Anna, madre di tre figli, di cui uno sordo con il quale comunica nella Lingua dei Segni Italiana (LIS). Il regista Giuseppe M. Gaudino afferma che è «un film sull’ignavia». «Penso a tutti quelli che sono gregari – ha dichiarato -, a quelli che sono abituati a spegnere la parte più coraggiosa di sé, che galleggiano. Il film parla di una donna che risale a fatica dentro la sua capacità di vedere le cose. Ma Anna troverà il suo riscatto, diciamo così, quasi miracoloso».
Eppure il film parla anche della sordità e dei sordi che nella società italiana sono condannati a restare “gregari”, a spegnersi, perché questo non è un Paese che apprezza il coraggio, né sa garantire diritti che dovrebbero essere già acquisiti, stante i principi di pari dignità sociale ed eguaglianza sanciti dalla Costituzione.
Infatti, non c’è nulla di miracoloso per i sordi in questo film, anzi c’è di peggio, in quanto non è accessibile per mancanza di sottotitoli sui dialoghi parlati, mentre sono state sottotitolate le parti in LIS per renderle accessibili agli udenti!
E così la casa produttrice di un film che utilizza un attore sordo segnante e in cui l’attrice Valeria Golino impara la Lingua dei Segni Italiana, preferisce discriminare i sordi e non sottotitolare il film, nonostante gli appelli a realizzare questo servizio.
A quanto pare la sordità nella rappresentazione cinematografica può essere un ottimo business. Basti pensare al film francese La famiglia Bélier, già campione d’incassi, che non è accessibile ai sordi, per non parlare delle sale cinematografiche, dove tuttora i film non sono accessibili ai sordi.
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