Redatto dai tecnici della Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri e della Collaborazione Internazionale, in collaborazione con la RIDS – la Rete Italiana Disabilità e Sviluppo, voluta nel 2011 dall’AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau), da DPI Italia (Disabled Peoples’ International), da EducAid e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -, oltreché con rappresentanti di Istituzioni, Enti Locali, organizzazioni non governative, imprese, mondo accademico e centri di ricerca, il Piano d’Azione sulla Disabilità della Cooperazione Italiana – cui avevamo dedicato a suo tempo un ampio approfondimento, dopo averne seguito via via l’evoluzione – è stato ufficialmente lanciato a Roma circa due anni fa.
Si tratta di un importante documento, che dà rilevanza alle Linee Guida per l’introduzione della tematica della disabilità nell’àmbito delle politiche e delle attività di Cooperazione Italiana, redatte sulla base della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. In altre parole, un testo che sancisce l’ingresso del principio dell’inclusione della disabilità in ogni fase di ideazione delle politiche e delle pratiche di sviluppo, contemplando azioni di promozione delle pari opportunità e soffermandosi in particolare sulle strategie generali, sulla progettazione inclusiva, sull’accessibilità e la fruibilità di ambienti, sui beni e i servizi, sugli aiuti umanitari e le situazioni di emergenza, sulla valorizzazione delle esperienze e delle competenze presenti nella società civile e nelle imprese.
Il Piano d’Azione pone le sue fondamenta su cinque pilastri, il terzo dei quali riguarda il tema Accessibilità e fruibilità di ambienti, beni e servizi. In quest’ultimo àmbito, dunque, è stato ora reso pubblico un importante documento, vale a dire le Linee Guida sugli standard di accessibilità per le costruzioni finanziate dalla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero, testo che, come si legge nell’Introduzione, ha l’intento di «fornire degli standard di riferimento per le nuove costruzioni o ristrutturazioni realizzate nell’àmbito dei progetti di cooperazione allo sviluppo finanziati dalla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo, al fine di consentire il pieno utilizzo delle strutture da parte di tutte le persone, incluse le persone con disabilità».
«Le Linee Guida – si precisa ancora – si ispirano alle disposizioni normative nazionali italiane in tema di accessibilità e abbattimento delle barriere architettoniche e tengono conto dell’esperienza nel settore delle altre agenzie di cooperazione».
A portare il proprio contributo all’elaborazione del documento, per conto della RIDS, è stato Fabrizio Mezzalana, tecnico della FISH. (S.B.)
Ricordiamo ancora la disponibilità del testo integrale delle Linee Guida di cui si parla nella presente nota.
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