È con grande piacere che a meno di un anno dalla scomparsa di Franco Bomprezzi, registriamo quanto segnalato dalla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della quale lo stesso Bomprezzi aveva ricoperto la carica di Presidente nell’ultimo anno della sua vita.
Oggi, 2 novembre, dunque, il nome di colui che era stato per anni il direttore responsabile del nostro giornale è stato iscritto nel Pantheon di Milano, al Cimitero Monumentale, come deciso dalla Commissione Consultiva del Comune per le onoranze al Famedio.
Quest’ultima costruzione, va detto, si trova esattamente all’entrata principale del Cimitero Monumentale di Milano, ed era stato pensato inizialmente per essere una chiesa, ma dal 1870 viene utilizzato come luogo di sepoltura per italiani illustri come Alessandro Manzoni e Carlo Cattaneo. In esso vengono ricordate anche altre importanti figure legate al capoluogo lombardo, pur se sepolte in altri luoghi, come Giuseppe Verdi. Tra i nomi più recenti, vanno segnalati l’esploratore Ambrogio Fogart, la poetessa Alda Merini, l’attrice teatrale Franca Rame e il cantautore Enzo Jannacci. Da oggi, insieme ai nomi di altre ventinove personalità, vi è stato aggiunto anche quello di Franco Bomprezzi.
«Franco – annota Alberto Fontana, attuale presidente della LEDHA – ha saputo lasciare un segno importante nel cuore e nella memoria di tanti milanesi, ma non solo. Attraverso il suo lavoro e il suo impegno a favore delle persone con disabilità, ha contribuito a diffondere una cultura dei diritti per tutti. Vogliamo pertanto ringraziare il Comune di Milano per averlo voluto ricordare, iscrivendo il suo nome tra quello dei cittadini illustri e benemeriti di Milano». (S.B.)
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