«Bene il 2015, facciamo ancora meglio nel 2016»: era stato questo il messaggio uscito da Roma, la scorsa settimana, durante la presentazione dell’XI Rapporto sul Servizio Civile Nazionale, elaborato dall’ASC (ARCI Servizio Civile). «L’annuncio inaspettato – aveva dichiarato in tale occasione Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega per la Riforma del Terzo Settore – fatto dal Presidente del Consiglio [durante la trasmissione TV “Che tempo che fa”, N.d.R.] dell’inserimento nella Legge di Stabilità per il 2016 di 100 milioni per il Servizio Civile Nazionale, segna l’importanza che il Governo dà a questo istituto. A tali fondi credo se ne potrebbero aggiungere altri». «Aspettiamo con fiducia – aveva aggiunto dal canto suo Licio Palazzini, presidente dell’ASC – la Tabella C della Legge di Stabilità, per la conferma che ci saranno 216 milioni per il Servizio Civile Nazionale nel 2016, consapevoli però che, anche se così fosse, per avere l’aumento delle opportunità per i giovani nel 2016 servirà arrivare a quota 300 milioni».
Ebbene, solo pochi giorni dopo, quella fiducia non sembra essere stata ben ripagata nei fatti, se è vero che «leggendo la Tabella C della Legge di Stabilità – come denuncia in una nota la CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile) – dove sono indicati i fondi per il Servizio Civile Nazionale, abbiamo con sconcerto visto che si tratta di 115 milioni e pochi spiccioli. Dove sono dunque i “100 milioni in più” annunciati dal Presidente del Consiglio l’11 ottobre scorso in diretta TV?».
«Al di là del fatto che con questi fondi – sottolineano sempre dalla CNESC – partiranno appena 20.000 giovani, ciò che ci lascia sconcertati è il dato politico. Chiediamo dunque al Governo che subito corregga questa scelta, ben consapevoli, come da più parti ribadito nei giorni scorsi, che anche con 216 milioni ci sarebbe una diminuzione dei posti di Servizio Civile nel 2016 rispetto al 2015».
«Infine – rilevano ancora dall’organismo cui aderiscono decine di organizzazioni e associazioni del nostro Paese (se ne veda l’elenco in calce – la collocazione del Servizio Civile nel Capitolo Diritti sociali, Politiche sociali e Famiglia è in contraddizione con l’impianto della riforma legislativa del Servizio Civile Universale che rischia a questo punto di diventare un semplice specchietto per le allodole». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: aolascarsi@gmail.com (Paola Scarsi).
Alla CNESC aderiscono attualmente:
°ACLI (Associazione Cristiane Lavoratori Italiani)
°AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)
°ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze)
°ANSPI (Associazione Nazionale San Paolo Italia)
°ARCI Servizio Civile
°AVIS Nazionale (Associazione Volontaria Italiani del Sangue)
°Caritas Italiana
°CESC (Coordinamento Enti Servizio Civile)
°CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza)
°Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia
°Cong.P.S.D.P.Ist.don Calabria (Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza Istituto Don Calabria)
°Diaconia Valdese
°Don Orione
°Federazione SCS/CNOS (Servizi Civili e Sociali Centro Nazionale Opere Salesiane) – Salesiani per il Sociale
°Federsolidarietà / CCI (Confederazione Cooperative Italiane)
°FOCSIV (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario)
°INAC (Istituto Nazionale Assistenza ai Cittadini)
°Legacoop
°Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
°UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare)
°UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali)
°UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia)
Osservatore: Movimento Nonviolento
L’AISM, la UILDM e l’UNITALSI fanno parte anche delle Associazioni aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).