«I PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali) sono strumenti fondamentali per garantire alle persone con sclerosi multipla una corretta presa in carico socio sanitaria e integrata. I servizi sanitari, fatti di interventi frammentati, parcellizzati e dispersi in una quantità di articolazioni e servizi tra centri clinici per la sclerosi multipla, centri di riabilitazione, servizi di medicina legale, servizi di protesi e ausili, servizi farmaceutici territoriali, dovranno favorire l’integrazione e l’interazione tra ospedale e territorio e i servizi sociali del Comune, definendo i percorsi specifici che garantiscano continuità della cura, dell’assistenza e della centralità della persona»: così recitava il primo punto dell’Agenda della Sclerosi Multipla, documento presentato nel mese di maggio di quest’anno dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), con cui tradurre in scadenze e atti concreti gli impegni contenuti nella Carta dei Diritti delle persone con sclerosi multipla la quale, come avevamo riferito a suo tempo, era stato elaborata per definire appunto le priorità da affrontare nel prossimo futuro, per le oltre 75.000 persone del nostro Paese con sclerosi multipla e che aveva visto come prima firmataria Beatrice Lorenzin, ministro della Salute.
Come avevamo pure segnalato recentemente, sono state finora cinque le Regioni a muoversi sulla strada dei PDTA, vale a dire l’Emilia Romagna, il Lazio, la Sicilia, la Toscana, il Veneto.
Per fare dunque il punto della situazione, l’AISM ha riunito nei giorni scorsi a Roma, per la prima volta, i molti interlocutori con i quali sta lavorando intensamente per dare vita in ogni Regione a modelli di PDTA. All’incontro, infatti, sono presenti referenti istituzionali a livello nazionale e regionale, oltreché esponenti dei Centri Clinici impegnati sulla sclerosi multipla, delle Aziende Ospedaliere, dei Servizi Socio-Sanitari Territoriali e dei Centri di Ricerca Socio-Sanitaria, insieme a una nutrita rappresentanza di persone con sclerosi multipla, dei Presidenti Regionali e Provinciali dell’Associazione.
Come spiegano dall’AISM, «con questo convegno intendiamo porre le basi per un percorso comune tra i diversi attori in campo nella complessa partita della presa in carico integrata e continuativa delle criticità legate alla sclerosi multipla. Dal bisogno di avere una diagnosi sicura e veloce, al bisogno di avere sùbito i farmaci necessari e di una riabilitazione costante. Dalle necessità dei bambini con sclerosi multipla pediatrica, che faticano a trovare risposte omogenee e specifiche, a quelle delle persone con sclerosi multipla grave, che necessitano di assistenza domiciliare continuativa e di servizi di cure palliative ancora poco praticabili oggi in Italia. Senza trascurare le necessità di avere una corretta valutazione dei livelli di disabilità e invalidità e l’importanza di strumenti normativi e servizi sociali che garantiscano un adeguato inserimento lavorativo». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.