Percorsi comuni contro la sclerosi multipla

«Porre le basi per un percorso comune tra i diversi attori in campo nella complessa partita della presa in carico integrata e continuativa delle criticità legate alla sclerosi multipla»: con questo obiettivo l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) ha riunito nei giorni scorsi a Roma, i molti interlocutori con i quali sta lavorando intensamente per dare vita in ogni Regione a modelli di PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali)

Immagine esposta nel 2013 nell'àmbito della mostra sulla sclerosi multipla "Under Pressure"

Immagine esposte nell’àmbito della mostra “Under Pressure: living with MS in Europe” (“Sotto pressione: vivere con la sclerosi multipla in Europa”), portata in Italia nel 2013 dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)

«I PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali) sono strumenti fondamentali per garantire alle persone con sclerosi multipla una corretta presa in carico socio sanitaria e integrata. I servizi sanitari, fatti di interventi frammentati, parcellizzati e dispersi in una quantità di articolazioni e servizi tra centri clinici per la sclerosi multipla, centri di riabilitazione, servizi di medicina legale, servizi di protesi e ausili, servizi farmaceutici territoriali, dovranno favorire l’integrazione e l’interazione tra ospedale e territorio e i servizi sociali del Comune, definendo i percorsi specifici che garantiscano continuità della cura, dell’assistenza e della centralità della persona»: così recitava il primo punto dell’Agenda della Sclerosi Multipla, documento presentato nel mese di maggio di quest’anno dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), con cui tradurre in scadenze e atti concreti gli impegni contenuti nella Carta dei Diritti delle persone con sclerosi multipla la quale, come avevamo riferito a suo tempo, era stato elaborata per definire appunto le priorità da affrontare nel prossimo futuro, per le oltre 75.000 persone del nostro Paese con sclerosi multipla e che aveva visto come prima firmataria Beatrice Lorenzin, ministro della Salute.
Come avevamo pure segnalato recentemente, sono state finora cinque le Regioni a muoversi sulla strada dei PDTA, vale a dire l’Emilia Romagna, il Lazio, la Sicilia, la Toscana, il Veneto.

Per fare dunque il punto della situazione, l’AISM ha riunito nei giorni scorsi a Roma, per la prima volta, i molti interlocutori con i quali sta lavorando intensamente per dare vita in ogni Regione a modelli di PDTA. All’incontro, infatti, sono presenti referenti istituzionali a livello nazionale e regionale, oltreché esponenti dei Centri Clinici impegnati sulla sclerosi multipla, delle Aziende Ospedaliere, dei Servizi Socio-Sanitari Territoriali e dei Centri di Ricerca Socio-Sanitaria, insieme a una nutrita rappresentanza di persone con sclerosi multipla, dei Presidenti Regionali e Provinciali dell’Associazione.
Come spiegano dall’AISM, «con questo convegno intendiamo porre le basi per un percorso comune tra i diversi attori in campo nella complessa partita della presa in carico integrata e continuativa delle criticità legate alla sclerosi multipla. Dal bisogno di avere una diagnosi sicura e veloce, al bisogno di avere sùbito i farmaci necessari e di una riabilitazione costante. Dalle necessità dei bambini con sclerosi multipla pediatrica, che faticano a trovare risposte omogenee e specifiche, a quelle delle persone con sclerosi multipla grave, che necessitano di assistenza domiciliare continuativa e di servizi di cure palliative ancora poco praticabili oggi in Italia. Senza trascurare le necessità di avere una corretta valutazione dei livelli di disabilità e invalidità e l’importanza di strumenti normativi e servizi sociali che garantiscano un adeguato inserimento lavorativo». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.

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