«Il nostro progetto ha lo scopo di sensibilizzare la comunità urbana sulla fragilità e sulla disabilità e di promuovere la consapevolezza della necessità di potenziare interventi di supporto alle periferie esistenziali, di creare una comunicazione tra mondi separati da barriere invisibili e dolorose. Intendiamo tessere una rete di riflessioni, conoscenze e testimonianze, intrecciando in un’unica trama differenti percorsi accomunati dalla coscienza e dalla cultura dell’inclusione»: viene presentato così il convegno intitolato Oltre le barriere, viaggio nelle periferie esistenziali. Coscienza e cultura dell’inclusione, in programma per venerdì 27 e sabato 28 novembre a Roma (Sala Teatro dell’Istituto Salesiano Pio XI, Via Umbertide, 11), a cura dell’ARPCI (Associazione per la Ricerca in Psicoterapia Cognitivo-Interpersonale) e di Insieme oltre le barriere, in collaborazione con l’Associazione Luceombra.
Ma per capire ancor meglio di cosa stiamo parlando, ci sembra senz’altro opportuno riprendere qui di seguito, quasi integralmente, quanto scritto nell’estate scorsa per il nostro giornale, in occasione di una due giorni formativa, da Sandro Montanari, ricercatore, psicoterapeuta, psicologo, giudice onorario della Sezione Minorenni della Corte d’Appello di Roma, che è uno dei promotori del Progetto Oltre le barriere e anche dell’omonimo libro.
«Spesso la disabilità viene attribuita esclusivamente ai limiti e alle peculiari caratteristiche soggettive di una persona. La disabilità, però, è anche l’esito dell’interazione tra la persona portatrice di quella condizione soggettiva e l’ambiente fisico, il contesto mentale, sociale e culturale in cui vive.
Certi pregiudizi e atteggiamenti, certe forme di discriminazione, la carenza di ausili tecnologici o le barriere che rendono difficoltoso l’accesso alle tecnologie della comunicazione o a servizi di sostegno, la stessa mancanza di pari opportunità, e cioè la violazione del principio di uguaglianza di tutti i cittadini, sono solo alcuni esempi di fattori di rischio che in qualche misura impoveriscono la persona di possibilità, alimentando disabilità.
Relazioni umane disfunzionali creano ulteriori sofferenze e a volte devastanti processi di etichetta mento, che vincolano la persona a un ruolo asfittico e limitante, e provocano quella discrasia tra diritti sanciti ed effettività delle tutele.
In questa prospettiva, l’intervento sugli elementi contestuali e relazionali può essere il più efficace. Infatti, non sono solo le barriere architettoniche ad ostacolare la piena partecipazione alla vita sociale. La disabilità è una condizione che risente significativamente dell’influenza del contesto di appartenenza, contesto che include anche aspetti poco percepibili e misurabili, ma non per questo meno importanti.
È da tali considerazioni che è nato il Progetto Oltre le barriere, promosso e condiviso da un nutrito gruppo di volontari, che ha lo scopo di sensibilizzare la comunità, in particolare quella urbana, sul tema della disabilità e della fragilità e di promuovere una maggiore consapevolezza volta a potenziare gli interventi di supporto alle periferie esistenziali, alle situazioni di emarginazione e sofferenza, a favorire processi di inclusione, a creare percorsi di comunicazione tra mondi troppo spesso separati da barriere invisibili, ma dolorose.
Negli anni abbiamo realizzato una serie di attività educative rivolte a bambini e adolescenti, incontri di sensibilizzazione aperti a genitori, cineforum e interviste a famiglie protagoniste di queste storie di amore e di dolore. Sono sorte proficue collaborazioni con figure istituzionali, comprese alcune scuole di vario ordine e grado. Sono state inoltre realizzate alcune occasioni esperienziali, come partite di torball [“calcio con palla sonora”, N.d.R.], giocate nella palestra di un liceo di Roma. E ancora, abbiamo organizzato – tramite la collaborazione di esperti del settore, musicisti e attori – eventi culturali di raccolta fondi.
Tra le ultime iniziative svolte, vi è stata infine la redazione del libro Oltre le barriere. Viaggio nelle periferie esistenziali [Pioda Editore, 2014, N.d.R.], curato da chi scrive e da Girolamo Furio, che, raccogliendo testimonianze e contributi teorici, descrive il nostro modello di intervento».
Fin qui Montanari. A questo punto, dunque, non ci resta che ricordare i tanti relatori del convegno in programma nei prossimi giorni a Roma, tra i quali vi sarà anche Stefania Leone, consigliera dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), con delega per le Problematiche ITC (Information and Communication Technology) per la stessa ADV e per la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), presso i tavoli del Consiglio Nazionale Utenti, AgCom, Sede Permanente del Segretariato Sociale RAI e Commissione Parlamentare di Vigilanza RAI. Una “firma”, la sua, spesso presente anche in «Superando.it».
Durante la prima giornata del convegno, Leone racconterà il proprio approccio a una malattia come la retinite pigmentosa, cercando di spiegare come si possa affrontarla, accettando il passaggio dal mondo di una giovane vedente a quello di una giovane ipovedente e successivamente di una donna cieca.
Interverranno poi – in rigoroso ordine alfabetico – Francesca Andronico, psicologa, psicoterapeuta, coordinatrice del Network Territoriale Ordine Psicologi Lazio; Marco Baldini dell’Associazione SportH@llo; Luigi Cancrini, medico psichiatra, psicoterapeuta del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, direttore del Centro Aiuto al Bambino Maltrattato e alla Famiglia del Comune di Roma; Paolo Capri, professore straordinario di Psicologia Clinica all’Università Europea di Roma, presidente dell’AIPG (Associazione Italiana di Psicologia Giuridica); Alfredo Feretti, OMI (Missionari Oblati di Maria Immacolata), direttore del Consultorio Familiare UCIPEM (Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali), Centro La Famiglia di Roma; Girolamo Furio, diacono permanente della Diocesi di Roma; Paola Gaetano, medico psichiatra, psicoterapeuta, didatta dell’ARPCI; Paolo Luigi Galassi, esperto in tutela degli utenti e delle persone con disabilità nei mezzi di comunicazione, scrittore; Elisa Manna, sociologa, responsabile del Settore Politiche Culturali della Fondazione CENSIS; Arturo Mariani della Nazionale Italiana Calcio Amputati e di Radio Giovani Arcobaleno; Alida Montaldi, presidente della Sezione Famiglia e Minori della Corte d’Appello di Roma; il già citato Sandro Montanari; Stefania Petrera, pedagogista, presidente dell’Associazione SportH@llo, giudice onorario della Sezione Minori e Famiglia della Corte d’Appello di Roma; Gennaro Scione, psicologo, psicoterapeuta, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ARPCI; Matteo Maria Zuppi, vescovo ausiliario della Diocesi di Roma.
Sono inoltre previste alcune letture dal libro Oltre le barriere, a cura di Rodolfo Baldini, attore e Autore RAI. (S.B.)
È disponibile il programma completo del convegno. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: oltrebarriere@gmail.com.
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