«Il nostro millennio – spiega Marisa Pavone, docente al Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, delegata del Rettore per la Disabilità – si caratterizza senz’altro per l’attenzione crescente ai diritti e alle aspirazioni di ogni persona, anche con esperienze di disabilità. Molto se ne parla anche nelle dichiarazioni dei massimi organismi internazionali e nei pronunciamenti dei Governi (nella parte occidentale del mondo), ricordando, naturalmente, che nel 2006 la prima Convenzione ONU del nuovo millennio è stata proprio quella sui Diritti delle Persone con Disabilità».
«Quest’ultimo Trattato – prosegue Pavone – ha recepito il diritto alla Vita Indipendente all’interno della comunità sociale, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, riguardo non solo ai servizi essenziali, ma anche alle opportunità formative, culturali, artistiche e ricreative, le quali alimentano il processo di realizzazione personale lungo l’arco della vita e offrono stimolanti occasione di soddisfare i propri desideri, gli interessi e le aspirazioni, tesi alla condizione di “ben-essere” individuale. A tal proposito, un forte impulso ai princìpi di uguaglianza delle opportunità, di cittadinanza attiva e di inclusione socio-culturale, per giovani e adulti con esperienze di diversità, proviene dalla possibilità di accesso senza barriere alle offerte culturali/artistiche della produzione cinematografica».
Si tratta di questioni e temi del tutto familiari anche al nostro giornale e, nello specifico di Torino – realtà vivace sul piano delle iniziative di tipo inclusivo, oltreché ambiente culturalmente dinamico e sede di un’istituzione come il Museo Nazionale del Cinema -, quasi segnatamente hanno portato, in occasione dell’ormai imminente Giornata Internazionale ed Europea delle Persone con Disabilità del 3 dicembre, a un’iniziativa sperimentale e formativa come CinemAccessibile, volta appunto a favorire l’accessibilità universale alla cultura, attraverso proiezioni di film con sottotitoli per persone non udenti e con audiodescrizioni per persone non vedenti, realizzate con software di sintesi vocale.
L’iniziativa è nata proprio all’interno dell’Università di Torino, a cura della citata Marisa Pavone e di Chiara Simonigh, che dirige il Master in Traduzione per il Cinema, la Televisione e l’Editoria Multimediale del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne. In particolare, l’Ateneo ha curato gli aspetti scientifici e formativi, fornendo agli studenti le competenze per rendere accessibili i film della mini-rassegna, in collaborazione, specie per gli aspetti tecnico-attuativi, con l’IRIFOR di Macerata (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) e con la società di sottotitolazione NeonVideo. Dal canto suo, il Museo Nazionale del Cinema ha messo a disposizione la sede, mentre un sostegno economico è arrivato sia dall’UICI di Torino (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), sia dall’Istituto dei Sordi del capoluogo piemontese.
Una mini-rassegna, si è detto, che si articolerà su una presentazione e una proiezione, il 1° dicembre (dalle ore 18) e su due proiezioni e un dibattito il 2 dicembre (dalle ore 15), il tutto presso la Sala 3 del Cinema Massimo (Museo Nazionale del Cinema), in Via Verdi, 18.
Nel dettaglio del programma, a presentare l’iniziativa, martedì 1° dicembre, saranno, per l’Università di Torino, Sergio Scamuzzi, Marisa Pavone e Chiara Simonigh, per l’IRIFOR di Macerata Mirko Montecchiani, per l’UICI di Torino il presidente Franco Lepore e per l’Istituto dei Sordi il direttore Enrico Dolza.
Seguirà la proiezione di Dancer in the Dark, il film di Lars von Trier, Palma d’Oro al Festival di Cannes del 2000, interpretato dalla cantante e attrice islandese Björk e da Catherine Deneuve.
Mercoledì 2, invece, si incomincerà con Marianna Ucrìa, film del 1997 di Roberto Faenza, tratto dal noto romanzo La lunga vita di Marianna Ucrìa di Dacia Maraini, per continuare con il dibattito dedicato al tema Accessibilità universale alla cultura, moderato da Fabio Levi dell’Università di Torino.
Concluderà la rassegna il film americano del 2012 Il lato positivo di David O. Russell, interpretato da Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, che ha ricevuto ben otto nomination agli Oscar.
In tutte e tre le opere presentate – va ricordato – il tema della disabilità (visiva nel primo caso, uditiva nel secondo, psichica nel terzo) costituisce il “filo rosso” della storia raccontata. (Stefano Borgato)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: marisa.pavone@unito.it.
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