Oggi, 10 dicembre, è la Giornata Internazionale dei Diritti Umani, celebrazione sovranazionale che ricorre in tutto il mondo, ricordando la proclamazione, avvenuta il 10 dicembre 1948, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ben volentieri diamo dunque spazio al messaggio lanciato per l’occasione da Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite.
Tra atrocità su vasta scala e abusi diffusi in tutto il mondo, la Giornata per i Diritti Umani dovrebbe chiamare a un’azione coordinata globale, per promuovere princìpi immutabili che ci siamo collettivamente impegnati a sostenere.
In un anno che segna il 70° anniversario delle Nazioni Unite, possiamo ispirarci alla storia dei moderni movimenti sui diritti umani, che sono emersi dalla seconda guerra mondiale.
All’epoca, il presidente americano Roosevelt indicò quattro libertà fondamentali inerenti a tutti sin dalla nascita: la libertà di espressione, la libertà di culto, la libertà dal bisogno e dalla paura. Sua moglie, Eleanor Roosevelt, unì le proprie forze alle Nazioni Unite con quelle di molti difensori dei diritti umani ovunque nel mondo, per iscrivere questi principi nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Le sfide straordinarie di oggi possono essere viste – e affrontate – attraverso le lenti di queste quattro libertà.
Primo: la libertà di espressione, negata a milioni di persone e costantemente minacciata. Dobbiamo difendere, preservare ed estendere le pratiche democratiche e lo spazio per la società civile. Ciò è essenziale per una stabilità duratura.
Secondo: la libertà di culto. In tutto il mondo, i terroristi hanno preso in ostaggio la religione, tradendone lo spirito e uccidendo nel nome di essa. Altri colpiscono le minoranze religiose e ne sfruttano la paura per calcoli politici. In risposta a questo, occorre promuovere il rispetto della diversità basato sull’uguaglianza fondamentale di tutte le persone e sul diritto alla libertà di religione.
Terzo: la libertà dal bisogno, che manca ancora a buona parte dell’umanità. I leader del mondo hanno adottato a settembre l’“Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”*, con l’obiettivo di porre fine alla povertà e dare a tutte le persone l’opportunità di vivere con dignità in un pianeta pacifico e sano. Ora va fatto tutto il possibile per realizzare questa visione.
Quarto: la libertà dalla paura. Milioni di rifugiati e di sfollati sono la conseguenza tragica dell’incapacità di rispettare questa libertà. Mai dalla seconda guerra mondiale ad oggi un numero così ampio di persone è stato costretto a lasciare le proprie case. Essi fuggono da guerra, violenza e ingiustizia attraversando continenti e oceani, spesso rischiando la vita. La nostra risposta non deve essere quella di chiudere, ma al contrario di aprire le porte, garantendo il diritto di asilo a tutti, senza alcuna discriminazione. I migranti che cercando di fuggire dalla povertà e dalla disperazione devono anche godere dei diritti fondamentali.
Oggi riaffermiamo il nostro impegno a tutela dei diritti umani come fondamento del nostro lavoro. Questo è lo spirito dell’iniziativa I diritti umani prima di tutto, che mira a prevenire e a rispondere a violazioni su larga scala.
In occasione di questa Giornata, confermiamo il nostro impegno a garantire le libertà fondamentali e a proteggere i diritti umani di tutti.
*Come abbiamo ampiamente riferito nei mesi scorsi, l’“Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” comprende anche molti temi direttamente legati ai diritti delle persone con disabilità.