Il Museo Archeologico di Udine si candida decisamente ad essere un vero “museo dell’accessibilità”, un luogo dove «sperimentare e affinare – come ha dichiarato nei giorni scorsi l’assessore alla Cultura del Comune friulano Federico Pirone – un percorso di coinvolgimento e di partecipazione alle attività anche dei cittadini e delle cittadine con disabilità della nostra comunità in un’ottica sempre più inclusiva. Vogliamo essere, infatti, un fondamentale interlocutore, nell’àmbito dei servizi culturali, del sistema dei servizi e del volontariato che, con grande competenza e passione, sul territorio si rivolge a queste persone».
Parole ben sostanziate il 3 dicembre scorso, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, con le visite guidate “per tutti” alla mostra Mense e banchetti nella Udine rinascimentale, percorsi quanto mai apprezzati, che hanno consentito di sperimentare nuove forme di comunicazione, realizzate anche dagli operatori dell’Associazione Progetto Autismo FVG e che hanno previsto anche la manipolazione di alcuni oggetti.
Si è trattato di una sperimentazione che diventerà un’offerta didattica permanente al Museo Archeologico di Udine, ma non solo, perché i materiali video relativi all’iniziativa (in Lingua Italiana dei Segni, oppure dedicati alle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale o anche in forma di audiotraccia per non vedenti e ipovedenti) sono scaricabili in internet.
«La giornata del 3 dicembre – ha sottolineato ancora l’assessore Pirone – ha rappresentato il passaggio ulteriore di un percorso iniziato tempo fa [se ne legga anche nei testi indicati qui a fianco e pubblicati dal nostro giornale, N.d.R.] e che vogliamo continuare a percorrere anche in futuro insieme alle Associazioni che ci forniscono una preziosa collaborazione. Una città moderna, infatti, è una città che riesce a garantire a chiunque il diritto alla cultura, indipendentemente dalle condizioni fisiche, intellettive, sociali, relazionali. E una città moderna cresce se non lascia indietro nessuno, soprattutto i più deboli».
In questa direzione, dunque, va anche la volontà espressa da Pirone di firmare un protocollo d’intesa con il Comitato Provinciale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle Loro Famiglie, un testo che ne formalizzi la collaborazione e ne assicuri la continuità.
Per altro, il progetto di rendere il Museo Archeologico di Udine il “museo dell’accessibilità” parte da lontano. Già dal 2014, infatti, in tutti gli allestimenti delle mostre e nelle attività al pubblico si è lavorato al superamento delle barriere architettoniche, a una particolare scelta grafica, ad alcuni dispositivi di promozione e a “politiche” senso-percettive e cognitive, volte a rendere fruibili a tutti le opere e i materiali esposti. Il tutto grazie alla collaborazione con il citato Comitato Provinciale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle Loro Famiglie e con il CRIBA Friuli Venezia Giulia (già Centro Regionale d’Informazione sulle Barriere Architettoniche e oggi Centro Regionale d’Informazione sul Benessere Ambientale).
Nello specifico della mostra Mense e banchetti nella Udine rinascimentale – che resterà aperta al pubblico fino al 18 settembre del prossimo anno – fondamentale è stata la collaborazione con Progetto Autismo FVG e con le Sezioni di Udine dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e dell’ENS (Ente Nazionale dei Sordi).
«La strada imboccata in questi anni – ha commentato Ernestina Tam, presidente del Comitato Provinciale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle Loro Famiglie – dimostra un’attenzione sincera al tema dell’accessibilità per tutte le diverse disabilità, focalizzandosi non solo sul superamento delle barriere architettoniche, ma anche su quelle sensoriali e intellettive. E questa è la testimonianza concreta di una particolare sensibilità che ci auguriamo prosegua anche nei prossimi anni».
Analoga soddisfazione è stata espressa da Michele Franz, responsabile organizzativo del CRIBA Friuli Venezia Giulia, secondo il quale «il Museo Archeologico di Udine rappresenta un concreto esempio di come una società realmente inclusiva possa essere realizzata solo con l’impegno di tutti, ognuno nel proprio settore di competenza. Riflettere sull’accessibilità museale, inoltre, può costituire una grande occasione, in quanto porta al centro dell’attenzione i visitatori e le loro variegate esigenze, creando spazi aperti, dialogici, empatici, che fanno dell’ascolto attivo la prima strategia per il coinvolgimento. E in questo senso il grande merito del Museo Archeologico è non aver mai voluto calare dall’alto i progetti di eliminazione delle barriere, bensì averli voluti costruire insieme ai portatori di interesse». (P.V. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Paola Visentini (paola.visentini@comune.udine.it).