«Esprimiamo soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo che riguarda un diritto fondamentale come quello allo studio. Ora però le Regioni, che non hanno più scusanti, devono metterci la loro parte. E lo stesso diritto dev’essere garantito in modo omogeneo in tutta la Penisola senza discriminazioni né rallentamenti. Su questo vigileremo come abbiamo fatto finora, ricorrendo a tutti gli strumenti e i mezzi a disposizione».
Così Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta la notizia dell’approvazione da parte della Camera, nel corso dell’esame sulla Legge di Stabilità per il 2016, di un emendamento significativo per il diritto allo studio delle persone con disabilità, che accoglie le istanze promosse negli ultimi mesi proprio dalla stessa FISH in numerosi confronti con i Ministeri competenti, oltre che dalla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) e da FederHand, rispettivamente componente lombarda e campana della Federazione, dalle Associazioni AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intelletiva e/o Relazionale), che alla FISH aderiscono e dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).
La nota questione è quella dei servizi di supporto scolastico rimasti “orfani” dopo che la Legge 56/14 – nota anche come “Legge Delrio” – aveva soppresso le competenze delle Province, assegnando alle Regioni il compito di redistribuirle alle Città Metropolitane ed ad altri enti.
Ricapitolando rapidamente: il Decreto Legislativo 112/98 (articolo 139, comma 1 c) aveva attribuito alle Province il compito di garantire assistenti educativi e della comunicazione (AEC) il cui supporto è essenziale soprattutto nel caso di alunni sordi, non vedenti o ipovedenti o con altre disabilità. Il loro ruolo era stato espressamente previsto dall’articolo 13 della Legge Quadro 104/92 e dalla Legge 67/93. Inoltre le stesse Province dovevano assicurare gratuitamente il trasporto scolastico alle persone con disabilità nelle scuole superiori.
Queste competenze, quindi, a chi spettano ora? Teoricamente alle Regioni o alle Città Metropolitane, ma in mancanza dei trasferimenti di fondi necessari a garantire i servizi, una prima compensazione provvisoria si era avuta nell’estate scorsa, con una destinazione di 30 milioni di euro (articolo 8, comma 13 quater del Decreto Legge 78/15 sugli Enti Territoriali, divenuto poi la Legge 125/15). E tuttavia, come evidenziato anche su queste pagine, quella destinazione era largamente insufficiente.
Ora, dunque, la Camera ha approvato un primo emendamento, presentato dal Governo, che ribadisce, una volta per tutte, l’attribuzione delle competenze: vanno alle Regioni, a meno che queste non abbiano già deliberato l’attribuzione a Province, Città Metropolitane o Comuni singoli o associati. La stessa disposizione prevede uno stanziamento di 50 milioni.
Inoltre, è stato approvato anche un subemendamento (primo firmatario Elena Carnevali), tramite il quale sono stati reperiti altri 20 milioni, portando quindi il totale a 70, attingendo alla tassazione sul gioco d’azzardo ovvero sulle cosiddette “slot machines”. (S.B.)
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